Curiosità
Il bon ton del vino in dieci punti
Alcune semplici regole per servire al meglio il vino quando avete ospiti a casa vostra.
1. Sono i padroni di casa, ospitanti, a dover versare il vino agli ospiti. Per prima si servono le signore, cominciando dalle meno giovani.
2. Il vino si versa sempre dalla parte destra del commensale (al massimo, di fronte); essenziale ruotare la bottiglia dopo avere versato il vino nel bicchiere, in modo da non far cadere neanche una goccia sulla tovaglia.
3. Quando apparecchiate la tavola, mettete sempre almeno due bicchieri, uno per l’acqua e uno per il vino. Poiché non si bevono mai due tipi di vino diversi dallo stesso bicchiere, provvedete di conseguenza in relazione al menù e ai vini che servirete agli ospiti.
4. Il bicchiere che contiene vino bianco (o rosé) va tenuto solo con pollice e indice sullo stelo del calice: il palmo della mano scalderebbe il contenuto!
5. Il bicchiere va portato alla bocca rimanendo seduti ben dritti, non ci si piega in avanti verso il bicchiere (come si deve fare del resto anche nei confronti del piatto!)
6. Prima di bere (anche dal bicchiere dell’acqua) è obbligatorio pulirsi le labbra con il tovagliolo per non lasciare segnacci untuosi sul vetro. Le signore provvederanno a pulire l’eccesso di rossetto dalle labbra prima di bere.
7. Se siamo invitati, l’unica bevanda di cui ci possiamo servire da soli è l’acqua.
8. Quando si versa il vino agli ospiti non va mai coperta l’etichetta con la mano: tutti devono sapere cosa stanno bevendo.
9. Quando si apre una bottiglia di spumante non va MAI fatto il botto.
10. Se si brinda in onore di qualcuno, è vietato astenersi anche se si è astemi. Si può solo sfiorare il bicchiere con le labbra e lasciare poi il bicchiere pieno.I Romani erano meno tolleranti e in presenza di un invitato che non toccava vino, pronunciavano la frase Bibat aut abeat (Beva o se ne vada!)
www.qbquantobasta.it – 08/05/2016
Ttip leaks: “il trattato transatlantico deve assicurare la tutela dei vini italiani”
“Il Tttip, il trattato transatlantico deve assicurare la tutela dei vini italiani rispetto a un fenomeno, quello del falso Made in Italy a tavola, assai diffuso sul mercato Usa dove ha superato il valore di 20 miliardi“: a sottolinearlo è la Coldiretti nell’esprimere “preoccupazione per le notizie sull’andamento delle trattative tra Usa e Ue secondo le quali gli americani hanno ribadito la loro intenzione di continuare ad usare le denominazioni ‘semigeneriche’ dei vini europei, come gli italiani Chianti, Marsala, il greco Retzina, il portoghese Madeira e i francesi Chablis e Champagne“.
Il risultato, denuncia la Coldiretti, “è che oggi il Chianti si produce in California, mentre sempre negli States è possibile acquistare del Marsala Wine.
Ma il fenomeno del falso vino ‘Made in Italy’ trova un forte impulso anche dalle opportunità di vendita attraverso la rete dove è possibile acquistare pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette piu’ prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Verdicchio, Lambrusco o Montepulciano“. Leggi il resto di questo articolo »
A Courmayeur anche i bambini imparano a conoscere il vino
Non è ancora tempo di degustarlo, ma di certo possono cominciare a conoscerlo: a Courmayeur il “Wine Fest” diventa un evento per tutta la famiglia e sono in programma giochi e laboratori per far scoprire il vino anche ai bambini.
È fuori dubbio che la passione per le viti e le cantine in valle è molto sentita e perciò si è pensato di condividerla anche con i più piccoli.
Proprio perché è una passione che si può trasmettere di generazione in generazione, a qualsiasi età.
Così il 25 aprile durante il Courmayeur Wine Fest, prima edizione dedicata alla filiera corta delle etichette della Valle d’Aosta gli animatori dell’associazione Lo Tatà accompagneranno i bambini alla scoperta del mondo del vino, tra corse delle botti, gioco dell’oca e una grande damigiana di vetro da decorare.
Intanto i genitori degusteranno i prodotti del territorio: appuntamento dalle ore 11 alle ore 19, al Jardin de l’Ange e al Museo Transfrontaliero, dove potranno conoscere i produttori e degustare i migliori vini locali, accompagnati da specialità gastronomiche a km zero.
La serata proseguirà all’Hotel Royal e Golf di Courmayeur, con un aperitivo e cena su prenotazione, a cura degli Chef de Montagne, ovvero gli chef stellati della Valle d’Aosta.
www.lastampa.it – 15/04/2016
Vegano, leggero, etico È il vino che berremo
Edizione n°50 ricchissima. Tanto “bio” La gradazione alcolica tende a calare.
E arriva il tappo di sughero che si svita
Se la vita comincia a cinquant’anni il Vinitaly nasce domani.
Quando a Verona il presidente della Repubblica Sergio Mattarella taglierà il nastro dell’edizione numero 50 della più importante manifestazione vinicola italiana e una delle più importanti al mondo.
La prima edizione fu celebrata sotto forma di congresso nel settembre 1967 al Palazzo della Gran Guardia di Verona.
Il nome Vinitaly non c’era ancora (arriverà nel 1971) e nemmeno gli espositori (arriveranno nel 1969): si parlava di Giornate del vino italiano e si iniziò a ragionare su come far diventare grande quello che allora era solo un alimento liquido apportatore di calorie ma non di emozioni. Leggi il resto di questo articolo »
Reinvento l’argilla e il mercato delle cantine
Esplora il significato del termine: Esistono ancora mercati non saturi? Alcuni studi dimostrano come anche nei paesi in via di sviluppo i mercati ormai siano tutti già maturi e non resta che crearne di nuovi, immergersi negli Oceani Blu teorizzati da Chan Kim e Mauborgne (2005), dove non esiste concorrenza perché ancora inesplorati.
Ma la maggior parte delle aziende vive e lavora in mercati adulti, dove per innovare occorre evolvere, distruggere la tradizione, anche se antica di migliaia d’anni.
Questo è il caso di Luca Risso, esperto di materiali ceramici e una passione per il vino, che innova il processo di vinificazione con Clayver, una sfera in ceramica in grado di affinare il vino evitando i limiti sia della barrique che della terracotta.
Tutto nasce dalla consapevolezza che il mercato delle cantine oggi chiede contenitori per la vinificazione e la conservazione in grado di mantenere il gusto originale del vino superando quindi da un lato la cessione di aromi legnosi della barrique, e dall’altro l’instabilità di un materiale povero come la terracotta. Leggi il resto di questo articolo »
I Papi bevono il vino del Paradiso
La storia di Fattoria Paradiso, cantina fondata a Bertinoro da Mario Pezzi negli anni ‘50 e oggi portata avanti dalla figlia Gabriella e dal nipote Jacopo, è ricca di successi e di personaggi famosi che hanno degustato ed esaltato i suoi vini.
Tra questi gli ultimi due Papi santi – Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II – e il beato Paolo VI, che avevano un debole per i vini della cantina bertinorese.
Il legame tra Fattoria Paradiso e il Vaticano, come racconta Gabriella Pezzi, si era interrotto con Papa Benedetto XVI: «E’ noto come Papa Ratzinger prediliga birra e limonata», sottolinea con un sorriso l’imprenditrice di Bertinoro che, però, con Papa Francesco ha riallacciato i rapporti.
«La cerimonia di canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II mi ha colpito molto, così come la grande disponibilità di Papa Bergoglio ad essere vicino ai fedeli, sempre.
E’ stato in quel momento che mi sono sentita di scrivere una lettera al Pontefice, in cui ho ripercorso il rapporto della mia famiglia con i suoi predecessori, i Papi da lui proclamati Santi.
Ho inviato in Vaticano anche dodici bottiglie di vino, tra cui il Barbarossa, il Sangiovese Vigna delle Lepri, l’Albana Gradisca, il Frutto proibito con l’etichetta di Tonino Guerra e il Mito con l’etichetta di Dario Fo», prosegue Gabriella Pezzi.
«Papa Francesco mi ha risposto ed è stata una grande gioia: mi ha scritto che ha apprezzato il pensiero, che ha assaggiato il vino e lo terrà a disposizione della sua mensa.
Ha detto di essere molto parco a tavola, ma che un sorso di buon vino lo beve volentieri. Leggi il resto di questo articolo »
Il nuovo tappo intelligente garantisce l’autenticità del vino via smartphone
Una multinazionale italiana di grande successo, Guala Closures Group, n.1 mondiale nella produzione di tappi per bottiglie, titolare di oltre 70 brevetti, ha progettato una chiusura intelligente per vini e spirits che trasmette su smartphone, tablet e pc informazioni e dati sul contenuto, sui cocktail che è possibile realizzare e ogni altra notizia che consenta al consumatore di essere informato sulle novità.
La tecnologia che, insieme ad un’apposita App, consente di coinvolgere gli utenti in iniziative promozionali e anche in divertenti eventi, è la NFC, Near Field Communication, sviluppata da Nokia, Philips e Sony, una connettività wireless bidirezionale che con un semplice tocco sul display trasmette non solo le caratteristiche del vino o del superalcolico ma anche ogni informazione utile a farne un consumo corretto e anche sempre nuovo con ricette sempre diverse. Leggi il resto di questo articolo »
Rari, preziosi, unici: i vini estremi
In un mercato del cibo e delle bevande sempre più globalizzato, e dove ogni prodotto sembra essere vincente quando permette di emulare e omologarsi, c’è ancora chi, per fortuna, marcia in controtendenza.
E il lavoro di pochi coraggiosi permette di ritrovare un’identità a piccole terre, minuscoli angoli di quiete che si mantengono intatti proprio grazie alla loro conformazione: zone isolate, difficilmente raggiungibili dai mezzi di trasporto, con climi duri, fredde oppure caldissime, battute dal vento.
Ed è proprio qui che hanno origine i Vini Estremi: poche bottiglie, se le paragoniamo alla produzione immensa di molti altri vini, ben più noti, ma che racchiudono un nettare prezioso e diventano simbolo della fatica e della tenacia dell’uomo, e del miracolo che queste possono compiere quando incontrano la forza straordinaria della natura.
I Vini Estremi sono stati riuniti sotto un marchio dall’azienda trentina Proposta Vini, che ha scelto di promuoverli e distribuirli facendo conoscere la storia che si nasconde dietro ogni singolo bicchiere.
Vini ‘eroici’, come vengono definiti, frutto di fatica e di determinazione. Leggi il resto di questo articolo »
Vino per vegani e vegetariani: nasce in Puglia il ‘Vegamaro’
La questione sul vino, così come quella sulla birra, ha sempre diviso in fazioni coloro che seguono le diete vegetariane o quelle vegane.
Come sapranno i più informati, infatti, la produzione del vino nostrano non avviene solo grazie alla spremitura dei grappoli d’uva, che rappresenta solo l’operazione primaria; a questa, infatti, segue la fermentazione che avviene alla presenza di alcuni particolari batteri che hanno la funzione di trasformare gli zuccheri presenti in alcool, il tutto preceduto dall’utilizzo di alcuni fertilizzanti di origine animale.
Per ovviare a questo problema, è stato presentato al ProWein di Düsseldorf, in Germania, il primo vino per vegani e vegetariani, una produzione tutta italiana che arriva direttamente dalla Puglia.
Si sa che il Salento è una terra nota per la bontà dei suoi prodotti enogastronomici, particolarmente per il vino di qualità.
È così che dalla cantina “Feudi” di Guagnano è nato Vegamaro, Leggi il resto di questo articolo »
Un Brunello il miglior vino del mondo
Un Brunello il miglior vino del mondo
Il Cerretalto, il Brunello di Montalcino dell’azienda Casanova di Neri, annata 2010, è il miglior vino del mondo secondo il super sommelier Luca Gardini.
La classifica è pubblicata oggi dalla Gazzetta dello Sport, nello speciale Gazza Golosa.
Quest’anno si è scesi da 100 a 50 etichette, per una selezione ancora più marcata.
L’anno scorso un altro Brunello della stessa azienda, il Tenuta Nuova 2010, si era classificato al terzo (primo tra gli italiani) dopo aver ottenuto il riconoscimento più ambito per un produttore di vino che esporta all’estero, i 100/100, il massimo, assegnato da Robert Parker di Wine Advocate.
La classifica in centesimi è una delle novità per Gardini, Leggi il resto di questo articolo »