Eventi

L’intervista impossibile a Federico Martinotti

Nell’anno del Centenario della scomparsa del grande Federico Martinotti, il Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC, in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato nell’ambito delle iniziative della Festa del Vino del Monferrato, organizza due importanti eventi, entrambi presso il Salone Marescalchi sugli spalti del castello Paleologo.

Domenica 15 settembre, con inizio alle ore 10.30, viene ospitata l’Associazione Culturale Villaviva di Villanova Monferrato, paese di origine del Martinotti, con Pierluigi Buscaiolo che presenterà il libro “Vita ed Opere di Federico Martinotti” e vedrà anche la partecipazione del Presidente del Consorzio dell’Asti Spumante Stefano Ricagno che parlerà dell’iter del progetto di costituzione di un Istituto Nazionale degli Spumanti Italiani di Qualità Metodo Italiano Martinotti.

Domenica 22 settembre, ancora con inizio alle 10.30, il Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC presenterà l’evento “Vitivinicoltura e Resistenza tra passato e futuro” ovvero i risultati dei lavori di riordino, inventariazione, catalogazione e prima digitalizzazione degli Archivi del Centro di Documentazione della DOC di Casale Monferrato: i lavori saranno introdotti dal Sindaco di Casale Monferrato Emanuele Capra e dal Presidente del Comitato Doc Andrea Desana, quindi il Direttore della Fondazione Radici di Alba Marcello Pasquero che ha in modo sostanziale collaborato in coprogettazione per la realizzazione dello specifico bando della Regione Piemonte ed infine i due archivisti Wanda Gallo e Francesco Benatti proietteranno i documenti e le fotografie storicamente più significative presenti nell’archivio. Tra l’altro questo importantissimo lavoro potrà anche rappresentare il primo nucleo documentario del progetto di realizzazione dell’Archivio Nazionale dei Vini DOC italiani che sarà realizzato in collaborazione tra il Centro di Documentazione della DOC “Paolo Desana”, Associazione Nazionale Città del Vino e l’Unione Italiana Vini sede di Milano.

Sempre domenica 22 settembre sarà riproposta in modo spettacolare alle ore 21.00, sugli spalti del castello Paleologo, l’intervista impossibile a Federico Martinotti a cura di Giorgio Milani, Monica Massa e Massimiliano Limonetti.

https://cittadelvino.com – 04/09/2024

Marta Clot la giovane sommelier catalana che vuole rendere più “leggero” il mondo del vino

Marta Clot non è solo una sommelier di grande talento, ma anche un influencer molto acclamata da un pubblico giovane, non per forza appassionato alla materia. Attraverso un approccio disinvolto, e privo di pregiudizi, la trentenne sta abbattendo le barriere del mondo elitario del vino, e s’impegna affinché piccoli produttori locali della Catalogna vengano conosciuti e apprezzati.

Nota per raccontare il mondo del vino in modo disinvolto e senza tanti orpelli, Marta desidera avvicinare e far conoscere, a quante più persone, il nettare degli dei e liberarlo da quell’alone di elitarismo che da sempre lo avvolge. “Sembra che per bere vino sia necessario conoscerlo meticolosamente o fare un corso. Il vino fa paura e dobbiamo porre fine a tutto ciò. Mi piace parlare del vino in generale, con un tono diretto e disinvolto, come se stessi parlando con i miei amici. Penso che sia importante rendere più leggero l’approccio a questo settore. Quante volte si sente dire: “Non me ne intendo di vini”, ma chi conosce a fondo la produzione del formaggio o di altri prodotti?”, racconta a El Pais.

Marta ha iniziato la sua carriera come pasticcera e solo qualche anno più tardi, quando ha sentito la necessità di una svolta, si è iscritta a un corso di degustazione a Barcellona. “Mi è piaciuto molto. Ho visto quel corso come un’opportunità per collegare il vino al mio lavoro di pasticcera per creare abbinamenti”. Leggi il resto di questo articolo »

Pinot Nero un vino da Re

Flavio Lenardon. Sommelier Aspi – Asi. Oggi, 18 agosto, l’ASI – Associazione de la Sommellerie Internationale, in Italia rappresentata da ASPI – Associazione della Sommellerie Professionale Italiana, invita tutti gli amanti del vino a unirsi in un brindisi a distanza per festeggiare la Giornata Internazionale del Pinot Noir. Questa giornata speciale è dedicata a una delle uve più nobili e versatili del panorama enologico mondiale, il Pinot Noir. Dalla Borgogna alla California, passando per la Nuova Zelanda e il Cile, il Pinot Noir si distingue per la sua straordinaria capacità di esprimere il terroir in cui viene coltivato, offrendo una vasta gamma di sapori, aromi e stili.

Un vitigno affascinante che ha trovato casa in molte regioni vinicole del mondo, ognuna delle quali aggiunge la propria firma unica a questo vino, partendo dalla Borgogna, culla del Pinot Noir, dove riflette pienamente il terroir borgognone e viene realizzata la sua grandezza esclusiva.

Il Pinot Noir è celebre non solo per la sua eleganza, ma anche per la sua incredibile versatilità in cucina. Dai rosé spumanti ai rossi più corposi, questo vino si presta ad abbinamenti con una vasta gamma di piatti, esaltando sia preparazioni delicate sia banchetti più ricchi. Che si tratti di una cena raffinata o di un pasto informale, c’è sempre un Pinot Noir capace di elevare l’esperienza gastronomica.

Oggi, scopri nelle tue regioni preferite il Pinot Noir dei produttori che ami e i tuoi abbinamenti gastronomici ideali ed unisciti alla comunità internazionale degli appassionati di vino. Brindiamo insieme alla diversità e all’eleganza di questo straordinario vitigno!

https://lokkio.it – 18/08/2024

Scoperto il vino più antico del mondo: è bianco e ha oltre 2mila anni

Scoperto in Spagna il vino più antico del mondo: è un vino bianco di oltre 2.000 anni, di origine andalusa. Hispana, Senicio e altri quattro ‘abitanti’ (due uomini e due donne, i cui nomi sono sconosciuti) di una tomba romana nella cittadina spagnola Carmona, scoperta nel 2019, probabilmente non avrebbero mai immaginato che quello che per loro era un rito funerario sarebbe diventato importante tanti anni dopo, per una ragione completamente diversa.

Come parte di quel rituale, i resti scheletrici di uno degli uomini venivano immersi in un liquido all’interno di un’urna funeraria di vetro. Questo liquido, che col tempo ha acquisito una tonalità rossastra, è stato conservato e un team del Dipartimento di Chimica organica dell’Università di Cordoba, guidato da José Rafael Ruiz Arrebola, in collaborazione con la Città di Carmona, lo ha identificato come il vino più antico mai scoperto, superando così la bottiglia di vino Spira scoperta nel 1867 e datata al IV secolo d.C., conservata nell’Historische Museum der Pfalz in Germania.

“All’inizio siamo rimasti molto sorpresi che in una delle urne funerarie fosse conservato del liquido“, spiega Juan Manuel Román, archeologo municipale della città di Carmona. Ma le condizioni di conservazione della tomba erano straordinarie e hanno permesso al vino di mantenere il suo stato naturale, escludendo altre cause come allagamenti, perdite all’interno della camera, o processi di condensazione.

La sfida era dissipare ogni sospetto e confermare che il liquido fosse davvero vino. Leggi il resto di questo articolo »

Cinquant’anni di Tignanello, il vino che ha cambiato le sorti del Chianti Classico

Come ti immagini un vino rosso toscano blasonato? Così. Perché il Tignanello è un vino che ha fatto scuola. È il risultato di una storia antica, ventisette generazioni oggi, per uno dei cognomi toscani più celebri nel mondo del vino, quello di Marchesi Antinori, da sempre un riferimento per la cultura del vino e per la valorizzazione del territorio, su cui la famiglia investe.

Risale al 1971, dopo un viaggio a Bordeaux, l’intuizione dell’attuale Marchese che decise di cambiare strada rispetto alla tradizione e di cambiare radicalmente la produzione del Chianti classico, introducendo il legno in produzione e affinamento, e puntando in una zona iper tradizionale sui vitigni internazionali in blend, potenziando al contempo il lavoro in vigneto. In quegli anni le bottiglie di Tignanello vennero vendute a 2200 lire, quando il Chianti era a 300 lire. Dalle 3mila bottiglie dell’inizio alle 330mila di oggi sono passati non solo cinquant’anni, ma tante mode, tanti stili, tante tendenze, lasciando comunque intatta l’allure di questo vino che senza peccare di lingua di plastica possiamo chiamare iconico, anche grazie all’etichetta identitaria, mai cambiata, disegnata nel ’73 dal designer emergente Silvio Coppola, presentato al Marchese dal giornalista Luigi Veronelli.

Ma è negli anni Ottanta che il successo diventa planetario: con la scoperta dei SuperTuscan, un termine coniato dalla stampa anglosassone per identificare vini di alta qualità che non rispondevano ai disciplinari dell’epoca, e che ha radicalmente cambiato le sorti dei vini toscani nel mondo, Leggi il resto di questo articolo »

Il vino va bevuto per questo miracolo: spinge l’intelligenza alle cose migliori

Parole di “Gino” Veronelli, nel ricordo di WineNews da “Il Veronelli”, il luogo che ne raccoglie il patrimonio nell’ex Convento dei Neveri, a Bariano

https://winenews.it/it/il-vino-va-bevuto-per-questo-miracolo-spinge-lintelligenza-alle-cose-migliori_527847/

Ecco “Il Veronelli”, il luogo che raccoglie il patrimonio culturale di Luigi Veronelli, nato, a 20 anni dalla scomparsa del maestro del giornalismo enogastronomico italiano, nell’ex Convento dei Neveri, a Bergamo, per far vivere la memoria e far conoscere il pensiero di una delle figure più autorevoli nella crescita della cultura materiale in Italia. E che, WineNews, vi mostra, con Gian Arturo Rota, responsabile Il Veronelli, il filosofo Aldo Colonetti, l’architetto Domenico Egizi, Angela Maculan, presidente Seminario Permanente Luigi Veronelli, ed i ricordi della figlia Lucia Veronelli.

https://winenews.it – 05/06/2024

Belgio ritira legge contro il vino. E’ una vittoria dell’Italia

Il governo belga ha deciso di bloccare il provvedimento che prevedeva l’introduzione di scritte allarmistiche nelle pubblicità per i prodotti alcolici tra cui il vino. L’ennesimo attacco era arrivato pochi giorni prima del 56° Vinitaly, al quale ho partecipato.

Tra le varie richieste del settore vitivinicolo abbiamo raccolto la preoccupazione per le decisioni belghe. Si temeva un secondo ‘caso Irlanda’ con l’introduzione di messaggi allarmistici sulle etichette.

Poche ore dopo, con l’ufficialità della richiesta autorizzativa del Ministero della Salute belga alla Commissione europea, Lucia Vuolo ha chiesto al Governo italiano di presentare un parere circostanziato contrario entro il 22 aprile per contrastare questa norma. Ed è di queste ore, la comunicazione del Capo di Gabinetto del Ministero della Salute belga che informa di aver fermato il provvedimento.

Spero che questo sia un passo indietro definitivo e che nella prossima legislatura si affronti definitivamente il problema delle iniziative dei singoli stati che svantaggiano un intero settore. Bisognerà insistere sulla definizione di consumo spiegando la differenza tra “uso” ed “abuso” e promuovendo un settore che va difeso e tutelato.

https://www.agendapolitica.it – 26/04/2024

Con riunione OIV in Italia, 30 Nazioni a confronto per difendere vino e agricoltore

“Per la prima volta in 100 anni l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino si riunisce in Italia, tra Franciacorta e Vinitaly. Trenta Nazioni del pianeta si confronteranno sul tema del vino: come proteggerlo, come valorizzarlo e come considerare il lavoro degli agricoltori il modo per manutenere l’ambiente, per garantire quel livello di qualità che noi percepiamo quando attraversiamo delle zone, come le colline del Chianti, le aree del Prosecco, dell’Amarone, e vediamo quel lavoro che l’uomo ha fatto per scolpire il territorio con la sua attività, e quindi anche per spiegare al mondo che l’agricoltura è un elemento fondamentale per l’ambiente e l’agricoltore è il primo ambientalista”. Lo ha detto il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, intervistato a Porta a Porta su Rai Uno.

https://agricolae.eu – 09/04/2024

Il Vinitaly ci dirà come sta il vino italiano

Come ormai saprete dal 14 al 17 aprile ci sarà il Vinitaly di Verona, la fiera del vino più importante d’Italia e tra le maggiori al mondo. Un evento che cade in un momento molto delicato per il vino in generale e per il comparto italiano in particolare. I motivi sono quelli legati alle congiunture politiche ed economiche internazionali, ovviamente, delle quali il vino è uno dei marker più precisi. Guerre, post pandemia, inflazione, anche se in calo. Poi una generale disaffezione al vino, soprattutto da parte delle giovani generazioni, che bevono molto meno dei loro coetanei di vent’anni fa. Per loro il vino è solo una delle tante opzioni. Il bere miscelato, le bevande analcoliche, la birra, ultimamente anche i superalcolici, che sono in ripresa, sono all’ordine del giorno. I motivi sono i più vari, e vanno da una disaffezione per gli stili di vita dei padri a questioni di ordine salutistico e di eco-sostenibilità.

Per di più in vari Paesi produttori, Francia, ma anche Italia e Stati Uniti, la lobby antialcolica, in buona parte sostenuta da specifiche ricerche scientifiche, sta mettendo in discussione alcuni punti fondamentali che hanno in passato fatto del vino un prodotto molto importante per la cultura materiale mediterranea, e quindi per il “made in Italy” agroalimentare.

Cosa ci dirà o, meglio, cosa potrà dirci il Vinitaly su temi come questi?
Intanto se siamo davanti a una crisi congiunturale o se si tratta di una questione strutturale. Lo diranno le presenze di importatori internazionali e di buyers, che negli ultimi tempi hanno acquistato meno che in passato, soprattutto in mercati fondamentali per l’Italia, come Usa, Germania e Regno Unito. Poi fioccheranno convegni vari che affronteranno i temi che vi ho appena esposto, e vedremo cosa diranno i principali player del vino italiano e i responsabili delle politiche agricole del nostro Paese. Per tre giorni di parlerà molto di vino anche sulle piattaforme generaliste, cosa abbastanza rara e soprattutto ambito ultimamente piuttosto controverso. Avremo un’idea sul polso della situazione, e se il malato è in fase di ripresa o meno, insomma. Soprattutto se il vino continuerà ad avere quel ruolo di simbolo di territori e di tradizioni che bene o male ha avuto nel periodo post scandalo del metanolo. Per la prima volta da allora non sarà scontato.

https://www.cronachedigusto.it – 08/04/2024

Prova per la Maturità gli studenti del liceo producono un vino

La Franconia, una delle regioni della Baviera, è una terra di grandi vini (oltre che di grandi birre): nell’incantevole area  attorno al Meno vengono prodotti superbi Silvaner, Müller-Thurgau, Riesling, Pinot Bianco, e il  pregiato Bacchus che incrocia i vitigni del  Silvaner è  Müller-Thurgau e Riesling. Al centro della regione c’è quel gioiello del barocco che è la città di Würzburg, una località dove il vino è sacro, dominata – non a  caso – da quello che è uno dei  vigneti più antichi della Germania, risalente almeno al 779 : quel Würzburger Stein di 85 ettari che fu celebrato anche da Goethe nei suoi versi. Non stupisce quindi poi tanto che proprio a Würzburg abbia visto la luce un interessante progetto che ha collegato scuola e vino in maniera interessante e originale. I protagonisti sono stati 15 studenti  del liceo Riemenschneider che, con il loro insegnante di chimica Klaus Perneker, come seminario individuale obbligatorio per l’ultimo biennio hanno fatto il loro Silvaner “Vino della maturità“, partendo da zero. O meglio, partendo dalla vendemmia del 2022 , quando,nel freddo e nella nebbia, equipaggiati di tutto punto con cesoie in mano e gerle in spalla, guidati dall’enologo Martin Schmitt dell’azienda vinicola Schmitts Kinder di Randeracker, già di primo mattino si sono inerpicati sui ripidi pendii del vigneto a raccogliere a mano i grappoli.

Un’intera giornata di lavoro per i futuri maturandi, Leggi il resto di questo articolo »