Degustazioni
Il vino è anche blu, dalla Spagna arriva Gik azul
La scala cromatica dei vini di oggi è sempre più variegata, tanto che al Bianco, al Rosato e al Rosso, ora si aggiunge anche il vino Blu elettrico.
Un vino blu dalla sfumatura cobalto, quasi zaffiro che sta facendo parlare di sé tutto il mondo e che molto presto potremmo trovare anche nelle nostre tavole, o a bordo piscina.
Il vino blu é stato il sogno di alcuni giovani spagnoli dell’azienda vinicola Gik che l’hanno trasformato in realtà, grazie alla collaborazione con la Atzu Tecnalia e l’Università dei Paesi Baschi.
Un vino da ‘copertina’ più che da enoteca, Leggi il resto di questo articolo »
In alto i calici con il Chiaretto del Garda
Il trend del “bere rosa” rappresenta ormai una passione in forte crescita tra i winelovers di tutto il mondo: e per gli appassionati di vini rosati l’appuntamento da non perdere è a Moniga del Garda, sulla riviera bresciana del più grande lago d’Italia, dove dal 10 al 12 giugno è in programma la nona edizione di “Italia in Rosa” la prima e più conosciuta manifestazione dedicata ai chiaretti del Garda e ai rosé di tutta Italia ma anche esteri.
La zona è quella della Valtènesi, un piccolo angolo paradiso che dal punto di vista climatico rappresenta l’ultimo avamposto di Mediterraneo nel cuore del nord-Europa: siamo nel luogo più a nord del mondo dove crescono ancor oggi rigogliosi agrumi, capperi, dove vengono coltivati vite ed olivo, in un’area estesa da sud ad ovest tra le due “capitali” del turismo Desenzano a Salò, nel cuore dell’anfiteatro morenico gardesano. Leggi il resto di questo articolo »
Il bon ton del vino in dieci punti
Alcune semplici regole per servire al meglio il vino quando avete ospiti a casa vostra.
1. Sono i padroni di casa, ospitanti, a dover versare il vino agli ospiti. Per prima si servono le signore, cominciando dalle meno giovani.
2. Il vino si versa sempre dalla parte destra del commensale (al massimo, di fronte); essenziale ruotare la bottiglia dopo avere versato il vino nel bicchiere, in modo da non far cadere neanche una goccia sulla tovaglia.
3. Quando apparecchiate la tavola, mettete sempre almeno due bicchieri, uno per l’acqua e uno per il vino. Poiché non si bevono mai due tipi di vino diversi dallo stesso bicchiere, provvedete di conseguenza in relazione al menù e ai vini che servirete agli ospiti.
4. Il bicchiere che contiene vino bianco (o rosé) va tenuto solo con pollice e indice sullo stelo del calice: il palmo della mano scalderebbe il contenuto!
5. Il bicchiere va portato alla bocca rimanendo seduti ben dritti, non ci si piega in avanti verso il bicchiere (come si deve fare del resto anche nei confronti del piatto!)
6. Prima di bere (anche dal bicchiere dell’acqua) è obbligatorio pulirsi le labbra con il tovagliolo per non lasciare segnacci untuosi sul vetro. Le signore provvederanno a pulire l’eccesso di rossetto dalle labbra prima di bere.
7. Se siamo invitati, l’unica bevanda di cui ci possiamo servire da soli è l’acqua.
8. Quando si versa il vino agli ospiti non va mai coperta l’etichetta con la mano: tutti devono sapere cosa stanno bevendo.
9. Quando si apre una bottiglia di spumante non va MAI fatto il botto.
10. Se si brinda in onore di qualcuno, è vietato astenersi anche se si è astemi. Si può solo sfiorare il bicchiere con le labbra e lasciare poi il bicchiere pieno.I Romani erano meno tolleranti e in presenza di un invitato che non toccava vino, pronunciavano la frase Bibat aut abeat (Beva o se ne vada!)
www.qbquantobasta.it – 08/05/2016
A Courmayeur anche i bambini imparano a conoscere il vino
Non è ancora tempo di degustarlo, ma di certo possono cominciare a conoscerlo: a Courmayeur il “Wine Fest” diventa un evento per tutta la famiglia e sono in programma giochi e laboratori per far scoprire il vino anche ai bambini.
È fuori dubbio che la passione per le viti e le cantine in valle è molto sentita e perciò si è pensato di condividerla anche con i più piccoli.
Proprio perché è una passione che si può trasmettere di generazione in generazione, a qualsiasi età.
Così il 25 aprile durante il Courmayeur Wine Fest, prima edizione dedicata alla filiera corta delle etichette della Valle d’Aosta gli animatori dell’associazione Lo Tatà accompagneranno i bambini alla scoperta del mondo del vino, tra corse delle botti, gioco dell’oca e una grande damigiana di vetro da decorare.
Intanto i genitori degusteranno i prodotti del territorio: appuntamento dalle ore 11 alle ore 19, al Jardin de l’Ange e al Museo Transfrontaliero, dove potranno conoscere i produttori e degustare i migliori vini locali, accompagnati da specialità gastronomiche a km zero.
La serata proseguirà all’Hotel Royal e Golf di Courmayeur, con un aperitivo e cena su prenotazione, a cura degli Chef de Montagne, ovvero gli chef stellati della Valle d’Aosta.
www.lastampa.it – 15/04/2016
Rari, preziosi, unici: i vini estremi
In un mercato del cibo e delle bevande sempre più globalizzato, e dove ogni prodotto sembra essere vincente quando permette di emulare e omologarsi, c’è ancora chi, per fortuna, marcia in controtendenza.
E il lavoro di pochi coraggiosi permette di ritrovare un’identità a piccole terre, minuscoli angoli di quiete che si mantengono intatti proprio grazie alla loro conformazione: zone isolate, difficilmente raggiungibili dai mezzi di trasporto, con climi duri, fredde oppure caldissime, battute dal vento.
Ed è proprio qui che hanno origine i Vini Estremi: poche bottiglie, se le paragoniamo alla produzione immensa di molti altri vini, ben più noti, ma che racchiudono un nettare prezioso e diventano simbolo della fatica e della tenacia dell’uomo, e del miracolo che queste possono compiere quando incontrano la forza straordinaria della natura.
I Vini Estremi sono stati riuniti sotto un marchio dall’azienda trentina Proposta Vini, che ha scelto di promuoverli e distribuirli facendo conoscere la storia che si nasconde dietro ogni singolo bicchiere.
Vini ‘eroici’, come vengono definiti, frutto di fatica e di determinazione. Leggi il resto di questo articolo »
Vino per vegani e vegetariani: nasce in Puglia il ‘Vegamaro’
La questione sul vino, così come quella sulla birra, ha sempre diviso in fazioni coloro che seguono le diete vegetariane o quelle vegane.
Come sapranno i più informati, infatti, la produzione del vino nostrano non avviene solo grazie alla spremitura dei grappoli d’uva, che rappresenta solo l’operazione primaria; a questa, infatti, segue la fermentazione che avviene alla presenza di alcuni particolari batteri che hanno la funzione di trasformare gli zuccheri presenti in alcool, il tutto preceduto dall’utilizzo di alcuni fertilizzanti di origine animale.
Per ovviare a questo problema, è stato presentato al ProWein di Düsseldorf, in Germania, il primo vino per vegani e vegetariani, una produzione tutta italiana che arriva direttamente dalla Puglia.
Si sa che il Salento è una terra nota per la bontà dei suoi prodotti enogastronomici, particolarmente per il vino di qualità.
È così che dalla cantina “Feudi” di Guagnano è nato Vegamaro, Leggi il resto di questo articolo »
Un Brunello il miglior vino del mondo
Un Brunello il miglior vino del mondo
Il Cerretalto, il Brunello di Montalcino dell’azienda Casanova di Neri, annata 2010, è il miglior vino del mondo secondo il super sommelier Luca Gardini.
La classifica è pubblicata oggi dalla Gazzetta dello Sport, nello speciale Gazza Golosa.
Quest’anno si è scesi da 100 a 50 etichette, per una selezione ancora più marcata.
L’anno scorso un altro Brunello della stessa azienda, il Tenuta Nuova 2010, si era classificato al terzo (primo tra gli italiani) dopo aver ottenuto il riconoscimento più ambito per un produttore di vino che esporta all’estero, i 100/100, il massimo, assegnato da Robert Parker di Wine Advocate.
La classifica in centesimi è una delle novità per Gardini, Leggi il resto di questo articolo »
Vino, bottiglie da 0,375 in netto aumento
Piccolo è bello: da qualche anno ormai le bottiglie di vino da 0,375 litri non sono più una prerogativa di alberghi e ristoranti, ma stanno spopolando anche nei negozi al dettaglio.
La conferma arriva dai dati di vendita delle cosiddette «mezze bottiglie» prodotte da Cantina Colterenzio, che negli ultimi anni hanno registrato un costante incremento.
Ristoratori e albergatori sono concordi: sempre più clienti ordinano le mezze bottiglie al posto delle tradizionali bottiglie da 0,75 litri.
«Il motivo principale è senza dubbio il limite del tasso alcolemico dello 0.5 g/l, che induce molte persone a non rischiare», spiega Wolfgang Raifer, direttore di Colterenzio.
A questo si aggiunge il desiderio del cliente di assaggiare più etichette durante lo stesso pasto o di bere un vino diverso dagli altri commensali.
Questa tendenza è confermata dagli ottimi dati di vendita delle «mezze bottiglie» prodotte da Colterenzio, una delle prime cantine a prevedere il successo del formato tascabile ed a imbottigliare diversi vini del proprio assortimento in bottiglie da 0,375 litri.
altoadige.gelocal.it/bolzano – 08/03/2016
Il metanolo 30 anni dopo: così è rinato il vino italiano
Che una disgrazia possa avere qualche vantaggio lo dimostra la strana vicenda del vino al metanolo, che trent’anni fa di questi giorni riempiva le pagine dei giornali italiani.
Allora morirono 23 persone e tante altre restarono cieche o con danni neurologici irreversibili.
Oggi, trent’anni dopo, il vino italiano è però molto più buono. Molto più sano. Molto più apprezzato. Molto più venduto.
Tutto iniziò il 17 marzo 1986 quando molte persone si sentirono male per avere bevuto vini prodotti dall’azienda Ciravegna in provincia di Cuneo.
I titolari, padre e figlio, avevano aggiunto al vino – allo scopo di aumentarne la gradazione alcolica – dosi elevatissime di metanolo.
Una componente naturalmente presente nel vino perché prodotta dalla fermentazione dell’uva ma che in quantità elevata quali quelle usate dall’azienda di Narzole poteva rivelarsi fatale. E in molti casi fu proprio così.
Le successive indagini scoperchiarono una pratica omicida diffusa per risparmiare da diverse aziende sparse in tutta Italia: in Veneto, in Romagna, in Puglia.
Seguirono altre morti, processi, condanne. Seguì soprattutto la damnatio memoriae del vino italiano che chiuse l’anno di disgrazia 1986 con una contrazione del 37 per cento della produzione e una flessione del 25 per cento nel valore rispetto all’anno precedente.
Alcuni Paesi, come la Germania, bloccarono addirittura i vini italiani per settimane alle dogane.Fu il punto più basso del vino italiano. Che in quel momento poteva morire o rinascere e, dopo una lunga agonia, decise di rinascere.
Puntando su un sistema di denominazioni e di controlli più rigido, su una qualità più elevata, su una comunicazione più accurata. Furono piantati allora, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, i semi che avrebbero fatto crescere il vigneto Italia facendolo diventare il secondo più importante del mondo.
Per qualcuno anche il migliore. Ma questi – si sa – sono gusti. Leggi il resto di questo articolo »
Barone di Serramarrocco, superbo Perricone
Barone di Serramarrocco 2012 Igt Sicilia di Barone di Serramarrocco, è un vino dalle caratteristiche uniche, espressione di un territorio e un vitigno in perfetta simbiosi. Un piacere degustarlo.
Il tempo scorre fra corsi e ricorsi storici; ciò che è stato scompare, per poi ripresentarsi dopo molto tempo. Così è stato per il Perricone (detto anche Pignatello), una varietà autoctona di pregio il cui declino sembrava inarrestabile, ma che improvvisamente è stata riscoperta da vigneron attenti.
Il Barone di Serramarrocco 2012 Igt Sicilia è un ottimo risultato del recupero di un vitigno straordinario come il Perricone, espressione del territorio trapanese, particolarmente vocato alla viticoltura di qualità.
Un rosso di struttura, elegante, avvolgente, dai profumi complessi di frutti rossi, tabacco, cioccolato che affascinano l’olfatto. Leggi il resto di questo articolo »