Vino: arriva la barbera d’Asti ‘affinata in musica’

Una Barbera d’Asti ‘affinata in musica’ da un grande maestro d’orchestra e compositore.

Accade a Rocchetta Tanaro: poco più di 1.500 abitanti tra vigne e boschi del parco naturale nel cuore del Monferrato astigiano.

Terra di “quieta follia”, amava definirla Bruno Lauzi, che incontra ora il genio allegro di un napoletano: Peppe Vessicchio, da tutti conosciuto come il maestro del Festival di Sanremo.
Nasce così ‘Rebarba’, la nuova Barbera d’Asti vendemmia 2016, armonizzata in musica e firmata dalle Cantine Post dal Vin di Rocchetta Tanaro (79 soci conferitori, 100 circa ettari di vigneti, 85 mila bottiglie).

Un’idea cresciuta nell’amicizia che il cuoco Beppe Sardi condivide con Vessicchio e Giulio Porzio, presidente della cantina: “Il maestro Vessicchio – racconta Porzio – ha prima fatto una prova su una nostra bottiglia di Barbera e abbiamo visto che il vino armonizzato con la sua musica era più buono e piacevole.

Così, abbiamo sposato questo stravagante, innovativo e divertente progetto. Da un anno il maestro viene regolarmente in cantina a suonare per le botti colme di ‘rossa’ vendemmiata nel 2016”.

Il risultato di questo lavoro sarà presentato domenica 10 giugno, dalle 12, con il debutto della nuova etichetta ‘Rebarba’: “Il nome – spiega il presidente di Post dal Vin – è stato scelto da Vessicchio: è un anagramma di Barbera ed è il re della barba e della Barbera”.

Anche il disegno sull’etichetta ricorda il volto del maestro napoletano.

Sono già pronte 4 mila bottiglie e il vino per imbottigliarne altre 4.000 è in fase di trattamento.

A spiegare il particolare ‘trattamento’ direttamente Vessicchio: “Dopo tre anni di risultati affermativi forniti da palati eccellenti in seguito a test dimostrativi, la tecnica di ‘armonizzazione’ del vino, promossa e attuata da me in collaborazione con Michele Carone e Andrea Rizzoli, arriva nelle terre della Barbera d’Asti.

Le nuove aggregazioni supramolecolari indotte da questo affinamento chiamato Freman, FREquenze e Musica Armonico-Naturale, sono riscontrate come migliorative del prodotto sotto vari aspetti, anche quello della digeribilità.

Questa nuova condizione è anche testimoniata da strumentazioni usate in ambito fisico”.

Il compositore non è nuovo a questo genere di stravaganze: già in passato aveva utilizzato Mozart tra i filari per tenere lontani oidio e peronospora dalle viti di nebbiolo nel Roero.
Ora si spinge oltre, con dei complici d’eccellenza nel Monferrato.

www.ildenaro.it – 05/06/2018

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