Le ciliegie veronesi sbarcano alle Canarie

Le ciliegie veronesi sbarcano alle Canarie

L’alta Val d’Alpone come le pendici del Teide (terzo vulcano più grande del mondo) di Tenerife nell’arcipelago delle Canarie: cosa può accomunare due realtà ambientali così distanti?

Sono le bollicine del Lessini Durello, prodotto d’eccellenza del terreno vulcanico dell’Est veronese, portabandiera di questo singolare parallelismo territoriale che potrebbe sembrare una forzatura per differenza di latitudine e vicinanza al mare.

«Sull’isola si coltivano le vigne fino a 1700 metri di altitudine, la vendemmia inizia a luglio nelle zone più basse e termina a ottobre nelle aree montane; si ottengono vini profumatissimi e aromatizzati: il “tinto” (vino rosso) e il “blanco” (vino bianco)».

È stata una trasferta entusiasmante e fuori dalle consuete rotte quella che si è appena conclusa per una delegazione di dieci agricoltori dell’alta Val d’Alpone residenti a Vestenanova, San Giovanni Ilarione e Montecchia di Crosara, formata da Vanni Stanghellini, Simone Carbognin, Paolo Dal Sacco, Giovanni Battista Olivieri, Adelino Fiorini Carbognin, Natalino Gambaretto, Rino Cattazzo, Ivano Dal Cortivo, Fabio Trestini e Osvaldo Tessari.

«Grazie a un fondo sociale europeo del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 ormai in scadenza, che promuove la formazione professionale degli agricoltori», spiega Vanni Stanghellini, tecnico agrario e promotore del progetto, «avevamo ottenuto l’ok al finanziamento di questo interscambio fra viticoltori italiani e “bodegueros” spagnoli che coltivano in territori collinari con peculiarità simili alle nostre».

A Granadilla, in provincia di Santa Cruz, le bollicine del Lessini Durello sono state ambasciatrici di una biodiversità tutta radicata sulle colline tra la provincia di Verona e quella di Vicenza. In vetrina anche altre eccellenze di un territorio che già vanta nomi di prestigio internazionale, come il Soave Doc.

La viticoltura è storia antica alle Canarie, testimoniata da un museo che documenta coltivazioni e vinificazioni, di poco dissimili da quelle italiane.

Ma il fabbisogno dell’isola, che con i turisti raggiunge anche il milione di abitanti, è superiore alla produzione di vino (producono 6 e consumano 10). «Un mercato interessante che può aprire nuove prospettive», secondo i nostri imprenditori agricoli.

Ma la curiosità degli spagnoli, residenti in quel pezzo d’Africa dal clima sempre primaverile, nei confronti dei frutti della Val d’Alpone è andata ben oltre la viticoltura per incantarsi su altre eccellenze come le ciliegie, che vogliono assolutamente assaggiare nella prossima stagione. Coltivare una varietà della «cereza» della Val d’Alpone e della patata di Bolca è ora un’ambizione de la Finca (agriturismo) Las Crucitas di Granadilla.

«Portiamo a casa da questo straordinario viaggio non solo un carico di esperienze ma anche l’avvio di una collaborazione con una realtà agricola che ha incredibili somiglianze con la nostra», sostiene Simone Carbognin, assessore all’agricoltura del comune di Montecchia, che a Tenerife ha indossato la fascia tricolore su delega del sindaco Edoardo Pallaro.

«Esteban Gonzales, il sindaco di Granadilla, ci aspetta a maggio con un container delle nostre ciliegie», annuncia l’assessore. E aggiunge: «Verranno poi messe a dimora in forma sperimentale nostre varietà autoctone di ciliegio per vedere come si “comportano” a Tenerife, dove attualmente l’unico frutto coltivato è il banano. Hanno invece come noi una buona produzione di olio d’oliva».

Un ideale un ponte agrituristico fra l’isola dell’Atlantico e i Lessini orientali è stato tracciato e potrebbe trasformarsi in gemellaggio con i paesi della Val d’Alpone.

www.larena.it – 16/11/2014

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