Le bottiglie di vino spedite nello spazio per invecchiare

In attesa di sperimentare le delizie di una cantina lunare (magari nel propizio cratere di Bessel) 12 bottiglie di Bordeaux stanno piacevolmente invecchiando in orbita nella Stazione Spaziale Internazionale. Una inziativa non solo scientifica ma anche enogastronomica.

Gli enologi in realtà si erano inizialmente stupiti della proposta che poi hanno accolto di buon grado anche per gli eventuali propizi cascami di marketing.

“Non pensavamo che questo progetto fosse serio – ha detto Philippe Darriet, eminente enologo presso l’Università di Bordeaux – E poi abbiamo colto l’occasione. Abbiamo ritenuto che il soggiorno del vino sulla Stazione Spaziale Internazionale sia un’opportunità per studiare l’impatto della micro-gravità, della radiazione solare, dell’evoluzione dei componenti del vino”.

Il vino trascorrerà 12 mesi in orbita prima di tornare sulla Terra per essere analizzato e confrontato con 12 bottiglie gemelle rimaste in cantina.

Il bere vino rosso in orbita non è pero’ contemplato a dispetto di una ricerca condotta alla Harvard Medical School secondo la quale il resveratrolo, presente nei rossi, che dovrebbe/potrebbe aiutare a contrastare la bassa gravità e quindi aiutare i corpi degli astronauti a mantenere la massa ossea.

Com’è noto nelle prime ore di permanenza nello spazio un essere umano si sente male, ha nausea, mal di testa, perde peso e appetito, i muscoli si atrofizzano e i tessuti ossei si danneggiano.

Secondo uno dei massimi dirigenti della Space Cargo l’osservazione anche di altro materiale organico in orbita consente di fare utili comparativi con quel che, restando a Terra, sconta invece i traumi del cambiamento climatico.

“L’evoluzione della vita nello spazio potrebbe permetterci di crescere – spiega Nicola Gaume – per ottenere piante più resistenti a specifici parassiti che si sviluppano col cambiamento climatico”.

Alla salute del vino spaziale brindano naturalmente i produttori di Bordeaux che hanno schivato la concorrenza delle più prestigiose grand crue di Champagne.

In futuro non sono previste libagioni di vini frizzanti passati in orbita? Non vi preoccupate accadrà anche questo.

www.lasicilia.it – 03/01/2020

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