Eventi
Marsala sarà Città europea del vino 2013
Il riconoscimento in Spagna, superate le concorrenti Barbaresco e Valdobbiadene
Città europea del vino 2013. Regalo di Natale anticipato e di prestigio per Marsala che, qualche giorno fa, in Spagna, ha ricevuto il riconoscimento dai vertici di “Recevin”, la Rete europea delle Città del Vino.
La candidatura e il progetto della città siciliana hanno prevalso su quelli di altre due concorrenti italiane, Barbaresco, che rappresentava le Langhe, e Valdobbiadene, famosa per la produzione del Prosecco superiore Docg. Diversi i fattori che hanno spinto Marsala, prima Doc italiana, all’attribuzione di questo che va considerato come un premio al lavoro di una vita del settore vitivinicolo trapanese: tutela del paesaggio rurale, garanzia delle produzioni tipiche, impiego di nuove tecnologie a supporto del settore e per la produzione del vino. Un territorio speciale per il suo clima, che esprime cinquantacinque aziende e produce oltre cinquanta milioni di litri di vino.
La macchina organizzativa a Marsala si è già messa in moto con un comitato formato da istituzioni, Comune in prima fila, imprenditori e associazioni per portare avanti un progetto, che ha come partner P&G ed Euresgroup e che farà della città, per l’intero 2013, la capitale del vino e della cultura legata alla vite. Già previsti numerosi eventi istituzionali come la serata di gala della proclamazione, a febbraio, lo stage dei giovani viticoltori e l’assemblea generale della Recevin, ma pure concerti, concorsi e mostre di pittura, scultura e fotografia. Spazio anche a enoturismo ed enogastronomia nella “settimana garibaldina”, con le cantine marsalasi che organizzeranno degustazioni e aperitivi in estate e a Natale 2013. Fra gli eventi in cantiere, “Siciliamo”, organizzato dalla Camera di commercio di Trapani, una fiera internazionale, che vedrà il coinvolgimento di tutti i produttori di vini dolci naturali ed appassiti di tutta Europa, la “Festa della Vite e della Vendemmia”, con i bambini delle scuole e l’organizzazione del primo Forum delle competenze del settore vitivinicolo, una sorta di “Stati generali del vino” con dibattiti, tavole rotonde, riflessioni tecniche, scientifiche ed economiche del settore non solo a livello internazionale.
Il Riesling valdagnese
Nelle famiglie dei contadini di un tempo era chiamato “el rìsli”. Veniva bistrattato e utilizzato come vino da pasto, con uve vinificate solo per uso domestico: spesso accompagnava un piatto di minestra al rientro dal lavoro nei campi. Invece le uve ritenute di maggior pregio e che garantivano un solido sostentamento economico per la famiglia, finivano dritte in cantina sociale. Di generazione in generazione, però, le abitudini sono cambiate; come pure sono mutate le condizioni economiche. Oggi il riesling, vitigno principe per territori come Germania e Austria, ha cambiato essenza: è diventato un vino di passione che, nel caso della Tenuta Dalle Ore di Trissino, ha garantito addirittura l’ingresso nei primi dieci produttori italiani di questa tipologia. In più, con il vanto di essere l’unico vino veneto ammesso in finale. In barba alla più blasonata tradizione teutonica i fratelli Marco, Vittorio e Luciano Margoni Dalle Ore hanno sbaragliato la concorrenza dei rivali nazionali (friulani soprattutto) nonché europei per quanto riguarda la qualità, salendo sul podio al concorso organizzato a Naturno, in provincia di Bolzano, dall’Associazione nazionale riesling d’Italia. Leggi il resto di questo articolo »
Il vino sommerso riemerge dal Paguro
Stappate le prime 100 bottiglie lasciate a maturare tra i resti della piattaforma esplosa 57 anni fa.
RAVENNA – Sono rimaste a maturare per oltre sei mesi nelle profondità dell’Adriatico, nascoste nella ‘pancia’ arrugginita del relitto del Paguro. Ora sono pronte per essere stappate, degustate e messe in commercio, come inedito esperimento di vino sommerso. Con le prime bottiglie ripescate al largo di Porto Corsini, nasce così ufficialmente la Tenuta del Paguro.Si tratta di un’insolita cantina, pensata dai due ravennati Raffaele Ravaglia e Gianluca Grilli proprio all’interno della piattaforma per l’estrazione di idrocarburi sprofondata nel 1965, divenuta un reef artificiale tra i più amati dai sub, e dal 2010 sito di interesse comunitario.
Sul finire della primavera scorsa i due soci avevano posizionato – con l’aiuto dei sub dell’associazione Paguro – oltre 200 bottiglie di vino a una profondità tra i 18 e i 27 metri, per sperimentare l’invecchiamento di quattro diverse qualità romagnole in condizioni ambientali non garantite da nessun’altra cantina convenzionale. Assenza di raggi Uv, temperatura costante tra i 10 e i 13 gradi e continuo flusso d’acqua: fattori permessi nel cosiddetto ‘termoclino’, volgarmente chiamato ‘taglio dell’acqua’, cioè una linea immaginaria che separa l’acqua di superficie da quella di profondità. Le bottiglie sono state qui, nascoste e racchiuse all’interno di quattro cesti di maglia metallica zincata. Hanno atteso fino agli ultimi di ottobre, quando due dei contenitori sono stati issati a bordo della Mephisto per il primo brindisi. Leggi il resto di questo articolo »
Luigi Veronelli: l’immortale
L’anima dell’anarco-enologo che ha cambiato l’enogastronomia italiana è più viva che mai. Un libro lo racconta. E una fiera del vino “alternativo” continua la sua rivoluzione: perché la vita è troppo corta per bere vini cattivi.
Luigi Veronelli è stato un grande estimatore e conoscitore del vino, giornalista, editore, filosofo e volto della televisione. Classe 1926, ha portato per primo la cultura gastronomica del Paese nelle case egli italiani, quando ancora la tv era in bianco e nero e la scelta di un solo canale.
È stato autore delle prime rubriche gastronomiche e delle prime guide ai vini italiani, si è battuto per la rinascita del vino e dell’olio extravergine di qualità, antesignano delle denominazioni d’origine e di pensieri scomodi, come quello per il “prezzo sorgente”, ossia la dichiarazione in carta dei vini del prezzo di acquisto dal produttore. Lui sentiva in un vino genuino “il sudore versato fra le vigne” e nei grandi Brunelli “le sinfonie di Mahler”, ma nelle sue guide rifiutava i punteggi e le classifiche, andando invece a scovare vignaioli nascosti, sconosciuti e sopraffatti dal grande mercato del vino industriale. Leggi il resto di questo articolo »
Vino fra mito e storia
Dal 24 novembre 2012 in varie sedi della Provincia di Siena. Un viaggio alla scoperta delle radici della cultura del vino nelle terre di Siena, conosciute in tutto il mondo per le eccellenze enologiche e il legame autentico con la coltura della vite e la produzione vitivinicola. E’ la mostra diffusa “Vino fra mito e storia”, promossa da Provincia di Siena e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, che parte da Siena sabato 24 novembre, in occasione della due giorni che ospiterà anche il terzo Forum sul vino italiano di Banca Mps e la premiazione della X Selezione dei Vini di Toscana, organizzata da Toscana Promozione e curata da Enoteca Italiana. Domenica 25 novembre, in tutte le sedi espositive, i visitatori potranno anche deliziare il palato con le produzioni testimonial del vino Toscano nel mondo.
La mostra. La mostra, un itinerario nell’antichità attorno alla vite e al vino visitabile fino al 5 maggio 2013, è organizzata come evento diffuso: il nucleo principale sarà a Siena, nella sede di Enoteca Italiana, dove sarà allestito un percorso espositivo sulla storia del vino. Sempre nella città del Palio, nei suggestivi ambienti del Santa Maria della Scala, dove è ospitato il Museo Archeologico Nazionale di Siena, sarà in mostra un oggetto unico, il cinerario di Montescudaio. I cinque territori maggiormente rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola delle terre di Siena ospiteranno le mostre collaterali, integrate nelle collezioni permanenti dei musei: Castellina in Chianti, nel Museo Archeologico del Chianti Senese; Castelnuovo Berardenga, nel Museo del Paesaggio; Montalcino, nel Museo Civico e Diocesano; Montepulciano, nel Museo Civico Pinacoteca Crociani e San Gimignano, nel Museo Archeologico e Spezieria di Santa Fina. Leggi il resto di questo articolo »
Vini: a Ponza rinasce il “Biancolella” dei borboni
Riprende sull’isola di Ponza la produzione dell’antico vino dei Borboni. Si chiama “Biancolella” e si tratta di un vitigno impiantato nel ’700 da Ischia a Ponza per volonta’ della dinastia borbonica. Questo tipo di uva, che viene prodotta sull’isola in piccolissime quantita’, e’ considerata molto pregiata al punto che una delle piu’ prestigiose case vinicole pontine, la Casale del Giglio ha in queste settimane dato avvio ad un progetto sperimentale che porterebbe alla nascita di un vino bianco di alttisimo livello prodotto proprio con l’uva “Biancolella”. Un programma partito con l’acquisto di alcuni quintali di uve di questa qualita’, coltivate sull’isola e lavorate al fine di produrre, entro fine marzo, una serie di bottiglie del prestigioso vino. “Vogliamo dare vita a questo vino autenticamente ponzese – ha spiegato Antonio Santarelli, patron della Casale del Giglio – Se i risultati saranno soddisfacenti produrremo alcune migliaia di bottiglie e potremmo a quel punto ipotizzare unp rogramma di investimenti piu’ strutturato”.
L’idea e’ quella di acquistare delle terre sull’isola e mettere a dimora nuovi vigneti con l’antica qualita’ di uva”.
Vino, la vittoria di Obama è una buona notizia per il made in Italy
Il neo-presidente è liberale verso l’export e attento a necessità ed umori del settore
Il mondo di oggi è una struttura globale: data la connessione, pochi uomini potenti possono fare la differenza per interi settori di commercio. Così, la rielezione di Obama come presidente USA è “Sicuramente una buona notizia” per il made in Italy.
A spiegare perché, Edoardo Narduzzi, wine economist e presidente della società di consulenza Synchronya, nonché titolare della rubricaVino e Finanza sul quotidiano ‘Tre Bicchieri’ del Gambero Rosso.
La prima ragione riguarda i dazi: il vino deve sottostare ad una serie di controlli e strettoie normative notevoli e, durante la campagna elettorale, Romney aveva espresso di aumentare il livello di protezionismo, per difendere il mercato nazionale. Detto chiaramente, “Romney pensava che il vino doveva essere solo americano, come pensava che le automobili dovessero essere nazionali, sparando a zero sull’italiano’ cioè su Marchionne”.
Per Narduzzi, sarebbe stato un autogol: l’America è il primo mercato del mondo, capace di sfruttare a suo vantaggio le importazioni. La vittoria di Obama, più liberale, è allora un vantaggio per tutti, anche per il vino nostrano.
La seconda ragione tocca l’economia dei singoli stati dell’Unione.
Obama si è mostrato capace di conquistare California, Oregon, Virginia e Washington: tutti stati dalla forte vocazione agricola e vinicola. Sicuramente un buon auspicio, una sensibilità verso il settore che promette bene.
Discorso simile per l’intellighenzia del vino a stelle e strisce. Di recente, il settore vitivinicolo USA è cresciuto molto, e stesso andamento si è registrato per le riviste di settore: WineMaker, Wine Spectator, detentrici di influenza in patria ed all’estero. Tramite la sua vittoria, Obama ha mostrato di conoscere il loro linguaggio e saper ottenere la loro stima, fatto sicuramente positivo.
Il Grande Gala del vino italiano a New York
Dopo una breve pausa, causata dall’uragano Sandy che ha colpito New York e la costa orientale degli Stati Uniti, e’ ripresa a pieno ritmo l’organizzazione del “Gala Italia, Special Edition” che, come e’ noto, si terra’ il 7 dicembre prossimo presso il Pierre Hotel di New York.
Fra le case partecipanti che hanno gia’ confermato la loro partecipazione, Ferrari, il cui spumante sarà anche servito per il brindisi ai Presidenti Americano ed Italiano che darà il via al grande Gala Dinner che farà seguito al “Gala Italia, Special Edition”. Alla degustazione saranno presentati vini di particolare pregio e di speciali annate di famosi produttori quali Antinori, Biondi Santi, Castello di Gabiano, Folonari, Planeta, Rocca delle Macie, Sella e Mosca, e Zonin per citare alcune delle trenta case che hanno aderito e sono state ammesse alla manifestazione.
La decisione di realizzare il ‘Gala Italia, Special Edition” e’ conseguente alla riduzione delle esportazioni italiane che, quest’anno, in controtendenza rispetto all’andamento del mercato vinicolo statunitense che è in forte espansione, continuano a perdere posizioni.
Il “Gala Italia, Special Edition” servirà quindi a contrastare tale fase recessiva e costituirà un’iniziativa di grandissimo impegno e di eccezionale rilievo, anche mediatico, per riportare i vini italiani al livello che loro compete. Leggi il resto di questo articolo »
Vino: Confagri, quest’anno il novello arriva in anticipo
“Quest’anno il novello è arrivato in anticipo sulle tavole degli italiani. Grazie ad un decreto ministeriale la data di immissione al consumo non è più quella tradizionalmente fissata al 6 novembre, ma è stata anticipata al 30 ottobre”.
Lo ricorda Confagricoltura che ha accolto con favore la decisione: “I produttori sono favorevoli perché stanno godendo di qualche giorno in più e del ponte dei Santi per poter commercializzare un vino che colpisce per il suo gusto morbido e avvolgente e per i suoi profumi fruttati e floreali che ricordano quelli del mosto”.
“Altra novità – fa presente Confagricoltura – è legata al processo di vinificazione volto maggiormente alla qualità; da quest’anno la tipologia ‘novello’ deve essere ottenuta per almeno il 40% (e non più il 30%) mediante il processo di vinificazione carbonica dell’uva intera, la tecnica che consente di ottenere un vino piacevole e leggero con sentori di fragola, lampone, frutti di bosco e dai colori vivaci e brillanti”.
“La produzione di novello consentita solo per le DOC ed IGT è in calo da diversi anni ed è lontana dai livelli boom dei primi anni 2000 – evidenzia Confagricoltura -. Rimane concentrata nelle regioni del Nord dove si producono i 2/3 dell’offerta nazionale, con forte prevalenza del Veneto. Le novità previste sono certamente di supporto ai produttori e ci auguriamo possano essere di stimolo per incrementare le vendite di questo vino allegro e piacevole”.
Vino: il Brunello conquista il Consiglio d’Europa
Montalcino (Siena), 17 ott. – (Adnkronos) – Due giornate per far conoscere al Consiglio d’Europa il Brunello ed i prodotti del territorio di Montalcino. Sono quelle che si sono svolte ieri ed oggi a Strasburgo dove in occasione della sessione plenaria dei 47 Stati membri, e’ stata realizzata un’iniziativa che ha visto eccezionalmente coinvolto il Brunello di Montalcino ed il suo territorio.
All’evento hanno partecipato tutti i delegati al Consiglio d’Europa. In totale oltre trecento persone hanno degustato il vino di cinquantacinque produttori di Montalcino e assaggiato le eccellenze enogastronomiche del territorio della Val D’Orcia. Hanno introdotto l’evento il vicepresidente del Consiglio d’Europa Fabio Pellegrini – che e’ di Montalcino e anche produttore di Brunello che poi ha ceduto la parola al neo Presidente del Consiglio d’Europa Herwig Van Staa, austriaco – che ha detto di “amare molto la Toscana e il senese” in quanto molti anni fa ha soggiornato a Siena per imparare l’italiano – e all’ambasciatore italiano presso il consiglio Manuel Jacoangeli il quale ha sottolineato come “i prodotti degustati rappresentano al meglio l’Italia e che lui si impegnera’ per promuovere le eccellenze italiane”.
L’assessore al Turismo ed Agricoltura della Provincia di Siena Anna Maria Betti ha sottolineato l’importanza del territorio di Montalcino inserito nel Parco della Val d’Orcia e dell’importanza che questo territorio ha quale patrimonio Unesco. Il presidente della Conferenza dei Sindaci della Val d’Orcia Massimo Magrini ha detto l’area sta vivendo una fase di trasformazione, grazie a alla politica a sostegno della valorizzazione della Val d’Orcia. La vicepresidente del Consorzio del Brunello – Donatella Cinelli Colombini – ha presentato la realta’ di Montalcino, con le sue produzioni vitivinicole di qualita’, sottolineando come “una realta’ di dimensioni cosi’ contenute ha potuto svilupparsi in un periodo relativamente breve. E ha invitato a toccare con mano una realta’ cosi’ particolare”.