Eventi
Il vino italiano in tour: tre città cinesi per Vinitaly Roadshow
Da Pechino a Chengdu, un viaggio tra calici, masterclass e nuovi mercati
Il vino italiano guarda alla Cina con un nuovo capitolo di promozione internazionale. Dal 15 al 19 settembre andrà in scena l’ottava edizione del Vinitaly China Roadshow, la rassegna itinerante ideata da Veronafiere insieme a ITA – Italian Trade Agency e con il sostegno della Farnesina. Un percorso che unisce tre città simbolo del dinamismo cinese – Pechino, Wuhan e Chengdu – in un arco geografico e culturale che abbraccia oltre 50 milioni di abitanti.
Protagoniste saranno 31 cantine italiane e il Consorzio vini d’Abruzzo, impegnati in incontri con sedici tra i principali importatori asiatici già accreditati. Accanto al vino, anche altre eccellenze agroalimentari italiane come il Grana Padano e la pasta Rustichella, senza dimenticare il contributo di partner storici come De’ Longhi.
Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha sottolineato l’importanza di consolidare la presenza italiana in Cina, un mercato che non ha ancora espresso appieno il proprio potenziale: “Gli obiettivi in termini di posizionamento del nostro vino sono ancora lontani. Occorre intensificare gli sforzi per sostenere le aziende e facilitarne l’ingresso commerciale”.
Il programma prevede un ricco calendario di masterclass e degustazioni rivolte al trade, tra cui l’apertura a Pechino con il tasting “North to heart: Friuli to Tuscany with Frescobaldi”, guidato dal vicepresidente dell’azienda, Stefano Benini. A Wuhan, invece, spazio a una speciale edizione del corso “Italian wines & spirits”, organizzato da ITA.
Accanto al Roadshow, dal 13 al 19 settembre le stesse città ospiteranno anche la Italian Wine Week, una formula diffusa che coinvolgerà oltre cento locali tra bistrot, enoteche e wine bar. Un’iniziativa pensata per portare i calici direttamente nelle mani dei consumatori cinesi e raccontare, attraverso il gusto, la varietà e la ricchezza culturale del vino italiano. “Vinitaly non è solo una fiera, ma una piattaforma che promuove nel mondo l’unicità della nostra enologia”, ha ricordato Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere.
La Cina rappresenta solo una tappa di un percorso di internazionalizzazione sempre più ampio. Dopo l’appuntamento asiatico, Vinitaly farà rotta verso gli Stati Uniti, il Giappone, i Balcani e l’India, confermando una strategia che mira ad aprire nuove rotte e a consolidare quelle già avviate.
https://www.cronachedigusto.it – 12/09/2025
Chi è l’importatore che ha fatto ricorso contro i dazi Usa sul vino
Corsa ad ostacoli per i dazi Usa. Nell’ultimo weekend di agosto è arrivata la notizia che la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha confermato l’illegittimità delle procedure che hanno portato all’imposizione dei dazi, come già sostenuto nella sentenza di primo grado a fine maggio, a seguito di un ricorso contro le tariffe presentato da diverse realtà di 12 Stati americani, tra cui, dal mondo del vino, la società Vos Selectionsdi Victor Schwartz.
La Corte dopo il primo ricorso della Casa Bianca ha ribadito che l’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa, la legge che consente tra l’altro di applicare dazi e tariffe) “non conferisce al Presidente l’autorità di imporre tariffe così ampie”, riaffermando che il potere tariffario appartiene al Congresso. A spiegarlo, tra gli altri, la Us Wine Trade Alliance. La corte ha però anche sospeso temporaneamente gli effetti della sua sentenza fino a metà ottobre, il che significa che le tariffe rimangono in vigore, mentre l’amministrazione farà appello. L’amministrazione ha già chiarito che intende chiedere un riesame da parte della Corte Suprema. Se la Corte accetterà di esaminare il caso questo autunno – aggiunge la Uswta – le discussioni si terrebbero probabilmente all’inizio del prossimo anno, con una decisione attesa entro la tarda primavera o l’estate del 2026.
Sul proprio sito Vos Selections spiega così la sua presa di posizione: “Abbiamo trascorso quasi quarant’anni a costruire un’azienda basata sulle relazioni, con i piccoli produttori di tutto il mondo, con i nostri clienti e con la nostra comunità. Importiamo vini e distillati che non possono essere replicati altrove perché sono profondamente legati alla terra, alla cultura e alle persone che li producono. Ora, i dazi radicali minacciano di smantellare quell’ecosistema.
Queste nuove tasse, imposte senza l’approvazione del Congresso, mettono a repentaglio non solo la nostra attività, ma anche i mezzi di sussistenza delle famiglie di agricoltori che rappresentiamo e l’accesso dei consumatori americani a prodotti diversi e autentici. Crediamo nel libero mercato, nel processo equo e nel prendere posizione quando qualcosa non va. Ecco perché abbiamo aderito a una sfida legale contro queste tariffe. Non si tratta di politica. Si tratta di principi e di preservare l’integrità di un’azienda costruita sulla lealtà, la fiducia e l’importazione senza paura”
https://www.federvini.it – 01/09/2025
Vino, la Regione finanzia il MUVIN per la fase due del Museo internazionale
La Giunta regionale approva nuove azioni a sostegno della Fondazione Museo del Vino: sito multimediale, studi di attrattività economica e culturale, concorso internazionale di idee per il percorso museale.
Prosegue il cammino verso la realizzazione del Museo Internazionale del Vino di Verona (MUVIN). La Regione Veneto ha approvato un nuovo pacchetto di azioni con un contributo di 55 mila euro a favore della Fondazione nata nel 2022 per valorizzare la cultura della vite e del vino, attraverso un progetto multimediale in grado di promuovere non solo il prodotto, ma anche il territorio veneto sotto il profilo turistico e culturale.
Il nuovo intervento prevede la creazione di un sito internet multimediale che documenti la progressiva istituzione del Museo e la sua missione, insieme a una verifica dell’attrattività economica e finanziaria della struttura. A questi si aggiungeranno uno studio delle soluzioni architettoniche e la progettazione del percorso esperienziale museale, elementi chiave per la definizione del concept finale.
«Il vino veneto non è solo un prodotto di eccellenza, ma racconta la storia e la cultura della nostra comunità – spiega l’assessore alla Cultura e al Territorio, Cristiano Corazzari –. Per questo la Regione ha scelto di investire nel progetto MUVIN, con sede a Verona, un hub del vino in una regione che è terra di pregiati vigneti conosciuti in tutto il mondo, con l’obiettivo di promuovere non solo un prodotto ma anche il territorio».
Con questo sostegno prende avvio la seconda fase del progetto, che comprende la definizione dei contenuti scientifici del percorso museale, la realizzazione di un database madre di contenuti e un documento descrittivo del percorso di visita. «Grazie al sostegno regionale proseguirà il lavoro avviato lo scorso anno – aggiunge Corazzari –. Sono previste inoltre una ricerca sull’attrattività economica commissionata all’Università di Verona e un concorso di idee a livello internazionale per lo studio delle soluzioni architettoniche e del percorso esperienziale del Museo».
Il MUVIN, nelle intenzioni della Regione e della Fondazione, si propone di diventare un polo culturale di riferimento internazionale, capace di intrecciare enologia, turismo e identità territoriale, con Verona al centro di questo grande racconto.
https://veronaeconomia.it – 29/08/2025
Dalle armi al vino friulano: Beretta entra in una storica cantina dei Colli Orientali
Dopo la grappa Domenis, acquisita dalla distilleria Nardini, un altro pezzo di Friuli passa (in parte) in mani extraregionali: la famiglia Gussalli Beretta, famosa per la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, entra nel settore vitivinicolo regionale attraverso Upifra Agricole, che ha acquisito il 40% della Società Agricola Leonardo Specogna di Corno di Rosazzo. La cantina, con 27 ettari di vigneti biologici, è guidata dai fratelli Michele e Cristian Specogna.
La produzione annua è di circa 150.000 bottiglie esportate in 40 paesi, con etichette come Oltre, Identità e Sauvignon Duality. La nuova partnership amplia la presenza di Beretta nel vino, che conta oltre 170 ettari vitati e 800.000 bottiglie prodotte.
“Crediamo nel progetto di Michele e Cristian, un punto di riferimento per i grandi vini bianchi dei Colli Orientali – commenta Pietro Gussalli Beretta -. Siamo certi che insieme potremo raggiungere nuovi risultati e ampliare la visibilità sui mercati internazionali”. I fratelli Specogna sottolineano il valore della collaborazione: “Con Agb Selezione, del gruppo Beretta, lavoriamo da anni per la distribuzione in Italia. Ora puntiamo a crescere investendo in ricerca, innovazione e mercati, valorizzando il nostro territorio”.
Il gruppo Gussalli Beretta, che comprende anche cantine in Franciacorta, Alto Adige, Barolo e Toscana, integra così i Colli Orientali del Friuli nella propria rete di eccellenze, portando esperienza, sostenibilità e attenzione alla qualità.
Con questa mossa, la cantina friulana rafforza la propria posizione globale mantenendo forte il legame con il territorio e la viticoltura biologica. L’azienda, che dà lavoro a circa dieci persone, collabora con l’Università di Udine e altri enti per progetti di ricerca sull’adattamento della vite ai cambiamenti climatici, tema fondamentale per il futuro del Friuli.
https://www.friulioggi.it – 30/07/2025
I primi 60 anni di AIS: un’eredità da onorare e proseguire
Il 7 luglio 1965 nasceva ufficialmente l’Associazione Italiana Sommelier. Sessant’anni dopo, quella data non rappresenta esclusivamente un anniversario importante, ma uno spunto di riflessione sul cammino percorso e, soprattutto, su quello che ci attende.
In sei decenni, AIS ha compiuto passi significativi: dalla fondazione a Milano per iniziativa di un piccolo gruppo di visionari, all’ottenimento del riconoscimento giuridico nel 1973, fino alla recente iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che ha rafforzato la nostra identità pubblica e il nostro ruolo culturale. Una storia fatta di dedizione, di crescita continua, di passione condivisa. Una storia fatta di persone e simboleggiata, ancora oggi, da un emblema di servizio, eleganza e competenza: il tastevin.
Credo che questo anniversario non abbia valore solo per chi, come noi, vive AIS dall’interno, bensì anche per tutto il mondo del vino italiano. In questi sessant’anni, AIS ha contribuito a diffondere una cultura del vino basata sul rispetto, sulla conoscenza e sulla narrazione di un prodotto che è simbolo del nostro Paese nella sua sfaccettata ricchezza. Abbiamo formato generazioni di sommelier, sì, ma anche educato il gusto di milioni di appassionati, contribuendo alla valorizzazione delle eccellenze territoriali e del patrimonio enogastronomico italiano. Perché parlare di vino, per noi, significa inevitabilmente parlare anche di cibo, di abbinamenti, di equilibrio sensoriale e culturale: Leggi il resto di questo articolo »
Vino, Cantina Perla del Garda premiata per trattore a guida automatica
L’azienda vitivinicola Perla del Garda è stata premiata dall’Agenzia europea sulla Sicurezza e Salute nel concorso europeo “Buone Pratiche” grazie ad un cosiddetto “trattore a guida automatica”. La Cantina famigliare di Lonato del Garda (Brescia) con 48 ettari vitati, capitanata da Giovanna Prandini, si è aggiudicata il Premio per il settore agricolo nell’ambito della campagna europea 2023-2025 “Salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale”. L’azienda ha infatti introdotto un’innovativa soluzione digitale, sviluppata in collaborazione con la lenese Cobo, che consente ai trattori di operare in autonomia all’interno dei filari grazie all’impiego di intelligenza artificiale e a un sofisticato sistema di visione artificiale.
“Ricevere questo prestigioso premio gratifica il costante impegno della nostra azienda verso la sostenibilità non solo ambientale e orientata alla filiera nella produzione vitivinicola, ma anche sociale” ha commentato Prandini, sottolineando che “la salute e la sicurezza dei lavoratori è per noi assoluta priorità e questo innovativo sistema di digitalizzazione, installato sui trattori, certifica quanto il capitale umano sia da parte nostra tutelato e rispettato, infatti questa innovazione ci permette di rendere altamente più sicuro ed efficiente il lavoro degli operatori in vigna”.
In una nota, l’azienda ha precisato che la tecnologia è stata installata su trattori già in dotazione e attraverso un’attenta mappatura del vigneto vengono definiti parametri critici oltre i quali il sistema è in grado di generare alert automatici per prevenire potenziali situazioni di rischio. Inoltre, grazie a sensori intelligenti integrati che monitorano costantemente lo stato delle attrezzature, il sistema è in grado di indicare con precisione quando è necessario effettuare interventi di manutenzione programmata, prolungando così il ciclo di vita degli strumenti e riducendo l’usura.
“Si tratta di un sistema basato sulla visione artificiale che consente la guida autonoma nelle corsie di un vigneto” ha spiegato Gino Mainardi, Innovation and Advanced Engineering Cobo, evidenziando che “il sistema digitale installato sui trattori permette all’operatore di avviare e utilizzare il mezzo in modo automatico e robotizzato all’interno dei filari, dove la tecnologia si sostituisce alle mani dell’operatore nella gestione del volante. Educato con l’IA, il trattore stesso agisce come un robot on demand e collabora con l’operatore al fine di rendere il lavoro meno pericoloso”.
https://askanews.it – 30/06/2025
Bolgheri, ecco la cantina-gioiello dentro l’ex cava: chi è il magnate che ha investito
Nomen omen, nel nome il destino, una locuzione che si attaglia come un abito su misura alla nuova cantina Meraviglia, delle tenute Meraviglia e Le Colonne, del magnate argentino Alejandro Bulgheroni. A pochi passi da San Vincenzo, nella parte sud della denominazione Doc Bolgheri, è stata costruita all’interno della cava di Cariola, dismessa negli anni ’80, e si affaccia sull’azzurro del mar Tirreno, circondata dalla macchia mediterranea e vigneti a perdita d’occhio.
Inaugurata ieri (giovedì 26 giugno), cantina Meraviglia è un’opera architettonica oltre che un luogo di produzione, e un progetto di recupero territoriale basato sulla sostenibilità ambientale. Costata oltre 23 milioni di euro, ha una capacità di 1.200 ettolitri per 95 ettari vitati. E sono servite 1.125 giornate lavorative per realizzarla. Un atto d’amore di una famiglia innamorata della Toscana. Alejandro Bulgheroni è uno degli uomini più ricchi del mondo: businessman argentino del settore petrolio e gas, è originario dell’Italia. Come ha ricordato nel discorso di inaugurazione, pronunciato in italiano, un suo bisnonno «è emigrato in Argentina da Como nel 1873». E in sud America ha fatto fortuna.
La passione per il vino, l’ingegner Alejandro la condivide con la moglie Bettina e i due figli. Possiedono cantine in Argentina, Uruguay (Bodega Garzòn), Australia, nella Napa Valley in California e a Bordeaux.
In Italia è approdato nel 2012, seguendo il cuore. Perché scegliere la Toscana? Leggi il resto di questo articolo »
Nasce Il Manifesto di Noto, non solo vino ma anche cultura
Continua l’evoluzione del programma “Wine is a contemporary story”, lanciato all’ultima edizione di Vinitaly dall’azienda Planeta come atto di riflessione sull’identità e sul ruolo del vino contemporaneo.
Alla tenuta Planeta Buonivini a Noto, in occasione del lancio ufficiale di Costellazioni d’Arte – progetto che intreccia arte, paesaggio e identità e che si è arricchito quest’anno di una nuova opera di Vanessa Beecroft – si è tenuta una giornata di incontri che hanno visto protagonisti importanti attori del mondo del vino italiano.
Al termine della giornata, ispirato dai dialoghi e delle riflessioni tra gli ospiti, è nato il Manifesto di Noto, documento programmatico che dà voce a una visione contemporanea del vino, capace di interpretare le sfide attuali e immaginare un futuro più consapevole per l’intero settore.
Il Manifesto è un atto di riflessione e di impegno, che riconosce il vino non solo come prodotto agricolo di eccellenza ma come espressione culturale.
Non è possibile, infatti, considerare la viticoltura solo come attività produttiva: è una pratica agricola che plasma i paesaggi, crea valore sociale ed economico, promuove la bellezza e contribuisce al benessere delle comunità di riferimento.
“Il vino è contemporaneo perché, come l’arte e la cultura, è un’espressione del tempo in cui vive, pur mantenendo un dialogo costante con il passato e proiettandosi nel futuro.
Il vino attiva relazioni attorno alla tavola, Leggi il resto di questo articolo »
La Spagna cerca 10 mila volontari per bere vino tutti i giorni e capire se fa male.
Da vari siti, anche in lingua spagnola>, apprendiamo che la Spagna farà una ricerca ampia, lunga e molto articolata (durerà 4 anni e coinvolgerà 500 docenti e diecimila persone secondo l’annuncio) per capire se un uso moderato del vino tutti i giorni fa male oppure no alla salute. Ed è una iniziativa, quella dell’università di Navarra, senza precedenti che potrebbe segnare una svolta per uno dei temi più dibattuti e controversi del momento attorno al mondo del vino e che sta provocando risse verbali, prese di posizione, scontri politici e tanto altro. Peccato che un’idea del genere stia partendo dalla Spagna. Perché un’idea del genere non è partita dall’Italia (o dalla Francia) dove il vino è molto più presente e importante? Siamo tra le pochissime nazioni al mondo dove il vino si produce in ogni regione, terzi per consumo pro capite e forse abbiamo perso un’occasione.
https://www.cronachedigusto.it – 28/05/2025
Vanno all’asta i primi vini del Buthan
Sì è svolta la prima asta di vini prodotti in Buthan. La casa d’aste Bonhams ha infatti organizzato un’asta online per un totale di 48 bottiglie della Bhutan Wine Company.
“Stiamo partecipando a un evento storico”, ha dichiarato a The Drinks Business Terrence Tang, responsabile di Bonhams per i vini e gli alcolici in Asia, all’inizio della vendita. “È un’asta speciale e ci aspettiamo di vedere un grande interesse da parte dei collezionisti globali. Molti hanno sentito parlare molto del Bhutan ma non ci sono mai stati e sono curiosi”.
Durante i primi giorni di vendita le offerte per la bottiglia Ser Kem da 7,57 litri soprannominata “The Himalayan” avevano già raggiunto i 10.000 dollari. Il prezzo finale è stato pari a 18.750 dollari. L’asta è stata un evento storico per un Paese che non ha mai prodotto vino in precedenza.
I co-fondatori della Bhutan Wine Company, Michael Juergens e Ann Cross, sono entrambi nuovi al mondo del vino; Juergens è partner della Deloitte, mentre Cross si è specializzata nel marketing per aziende del calibro di Disney. I due americani hanno intrapreso un ambizioso piano decennale per costruire una nuova regione vinicola sostenibile nel Paese himalayano dopo averla visitata per la prima volta nel 2017. Le uve della vendemmia inaugurale del 2023 sono confluite nel Ser Kem – che in bhutanese significa “offerta alcolica agli dei” – e sono uvaggi di vitigni rossi e bianchi piantati nel 2019 ad altitudini fino a 2.750 metri.
“L’unicità, la rarità e la storia dei vini della Bhutan Wine Company li rendono senza dubbio l’aggiunta più emozionante per i collezionisti e gli intenditori di vino” ha commentato la casad’aste.
The Himalayan ha una misura insolita, 7,57 litri, perché fa riferimento alla vetta di 7,57 km (7570 metri) del Gangkhar Puensum, la montagna non scalata più alta del mondo.
https://www.federvini.it -27/04/2025