Curiosità

Il vino giapponese parla chiantigiano

Dal Giaggiolo di San Polo allo chateaux giapponese. Una città del vino e dell’identità agricola che lega l’Oriente e l’Occidente, il Giappone e il Chianti nel segno dell’amicizia e della collaborazione tra culture e popoli diversi.

Ushiku, cittadina poco distante da Tokio famosa per la statua del Grande Budda, la terza più alta del mondo, dichiara il proprio amore a Greve in Chianti con i profumi e i sapori di Bacco.

Innamorata del modello slow e dello stile di vita chiantigiano, una delegazione giapponese condotta dal sindaco, giunta a Greve nei giorni scorsi, consolida il patto con il Comune attraverso la consegna al primo cittadino Paolo Sottani di vari omaggi tra cui un prodotto speciale che parla della terra e della vocazione vinicola orientale, ispirata alle eccellenze grevigiane.

Il gemellaggio nippochiantigiano brinda con un calice di vino dall’etichetta suggestiva. Si chiama “Legame” Leggi il resto di questo articolo »

Fattoria sociale, vino solidale

Nell’azienda vitivinicola La Costa, nata per volere di Osvaldo e Luisa Tonello, si producono vini di ottima qualità esportati anche all’estero. A lavorare tra i vigneti ci sono ragazzi diversamente abili che imparano ogni giorno ad essere un po’ più indipendenti.

Immersa nei verdi paesaggi della Pedemontana Veneta, si trova un’oasi di relax: La Costa Fattoria Sociale, un’azienda vitivinicola che produce vini biologici di ottima qualità e da un lavoro ai ragazzi diversamente abili del territorio.

L’azienda nasce per volere di Osvaldo e Luisa Tonello, genitori di Giovanni, un ragazzo gravemente compromesso nel linguaggio verbale ma capace di esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni attraverso un computer.

Già nel 2005, i due genitori avevano fondato l’associazione Filo di Seta Onlus, per occuparsi di Giovanni e degli altri ragazzi come lui.

L’obiettivo era di creare un luogo dove aiutarli a crescere e ad apprendere ogni giorno qualcosa di diverso, il primo passo verso una maggiore indipendenza ed è proprio su queste basi che nasce poi “Casa Enrico”, Leggi il resto di questo articolo »

La sangria, un’astuzia marinara oggi simbolo della Spagna

La sangria è una ricetta che nasce originariamente da un escamotage dei marinai per evitare la proibizione di consumo di alcolici nelle Antille. Questo trucchetto, narrato in Spagna e Portogallo, si tradusse con l’invenzione di una nuova bevanda fra i contadini.

Questa bevanda è oggi un simbolo della Spagna, come la pizza lo è per l’Italia. Non c’è festa che si rispetti nella penisola ibericsangriaa, che non abbia fra i cocktail la sangria.

La Sangria è una bevanda classica della tradizione spagnola. Essa si può prendere in ogni ristorante, bar e supermercato della Spagna. Questa bevanda è l’icona del party spagnolo e dell’estate, che in Spagna è davvero caliente e richiede qualcosa di davvero rinfrescante.

La ricetta della sangria originale tradizionale è una miscela di vino, di soda o succo di frutta, frutta a pezzi, zucchero e diversi tipi di liquori. Le varietà della ricetta sono proporzionali alla sua diffusione, ogni città, ogni regione ha la sua ricetta. Le alternative più bizzarre, anche in Italia sono oggi tantissime: c’è la sangria bianca ferma, frizzante, analcolica, con la birra e chi più ne ha, più ne metta.

Oggi la sangria rappresenta un simbolo indelebile e mondiale della Spagna, del suo clima caliente, dell’euforia e delle feste allegre a suon di nacchere. Se in Italia si sa, il “vino rosso fa buon sangue”, in Spagna si è aggiunto “la sangria la hace espectacular” (la sangria lo fa eccezionale).

Il termine “sangria” deriva proprio dal termine “sangre”, cioè “sangue”, nome attribuitegli per la sua colorazione rosso vivo della ricetta della sangria originale.

La sangria sembra risalire al Settecento, alla cultura contadina e marinara. Leggi il resto di questo articolo »

Vino: 40 metri sotto il mare,il segreto per un Bandol d’eccezione

Saint-Mandrier-sur-Mer (Francia). Tuffarsi nelle profondità del Mediterraneo e scegliere un vino speciale, dal gusto inedito.

Centoventi bottiglie di Bandol – bianco, rosso e rosè – sono state messe a invecchiare per un anno a 40 metri sotto il mare, al largo della Costa Azzurra, per esaltarne gli aromi e generarne di nuovi.

“Tutto è iniziato con la scoperta di anfore di centinaia o migliaia di anni, e con i più recenti ritrovamenti di bottiglie di vino e champagne depositate per decenni sui fondali marini”, ha spiegato il direttore della scuola di sub di Saint-Mandrier (sud-est della Francia), Jerome Vincent, che negli anni si è appassionato a questo tipo di scoperte.

Un ‘cacciatore di relitti’ che ha trovato decine di bottiglie affondate durante la Seconda Guerra Mondiale. “La gente di qui ha assaggiato questi vini e li ha molto apprezzati”, racconta Vincent spiegando come è nata l’idea di mettere a invecchiare il vino sul fondo del mare. Leggi il resto di questo articolo »

10 vini bianchi della Liguria per sentirsi (sempre) in estate

Pigato, Vermentino e non solo: in una delle terre dove è più difficile coltivare le vigne, nascono vini bianchi di grande impatto, da gustare a tutto pasto. Ecco la nostra selezione.

Mare, sabbia e rocce. Ma anche colline, quelle dove da secoli i viticoltori liguri riescono a fare miracoli. Perchè la Liguria è una delle piccole grandi regioni del vino, dove le ‘fasce’ – i terrazzamenti con i caratteristici muretti di pietre a secco – – sono state strappate alla montagna e godono di una vista straordinaria.

In Liguria si produce poco vino – meno dell0 0,5% della produzione nazionale – ma unico, figlio del vento e del mare, realizzato su vitigni autotocni. Vini per appassionati, rossi o bianchi che siano, ma sono i secondi a dare il ritmo: su tutti Pigato e Vermentino.

Vini dallo stile mediterraneo, affilato, complesso, minerale. Dove la sapidità e i profumi iodati sono il tratto distintivo. Leggi il resto di questo articolo »

Brexit, vino: su i prezzi, giù i consumi

Dati preoccupanti
Il vino e la Brexit, un amore mai nato. Anzi, un disastro annunciato dal momento che spuntano i primi dati preoccupanti riguardanti l’export.
lanciare l’allarme è la Coldiretti che sottolinea come il mondo del vino sia in crisi in Gran Bretagna. In particolare il made in Italy sta vivendo una profonda crisi a causa degli effetti della Brexit.
Un calo del 6% dell’export verso la Gran Bretagna per il settore alimentare italiano. Il settore vinicolo supera il 7% stando ai dati Istat del primo trimestre dell’anno in corso.
Un crollo preoccupante se si pensa che il mercato inglese è un punto di riferimento. A peggiorare la situazione è l’aumento dei prezzi, mai così sfavorevoli.
Le cause sono i tassi di cambio non a favore e l’aumento della tassazione sugli alcolici.

Export vino vittima della Brexit
Riguardo ai costi la Coldiretti precisa: “Mai così sfavorevoli, hanno raggiunto una media superiore alle 5 sterline e mezzo, pari a quasi 6,50  euro.
Comincia a farsi sentire l’effetto della svalutazione della sterlina, ma anche un atteggiamento più nazionalista da parte degli inglesi che cominciano a sostituire i prodotti di importazione.
”Coldiretti specifica che per il Belpaese l’export del vino e dei prodotti agroalimentari è fondamentale:“ La Gran Bretagna è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari nazionali Made in Italy con un valore di ben 3,2 miliardi nel 2016.
Dopo il vino, la voce più importante, troviamo in lista pasta, ortofrutta, formaggi (di cui più di un terzo rappresentato da Parmigiano Reggiano e Grana Padano) e mozzarella di bufala campana.”

www.cno-webtv.it – 19/06/2017

Epokale, il vino che riposa nelle viscere della terra

La cantina altoatesina Tramin ha presentato la sua ultima etichetta, un Gewurztraminer affinato sette anni in una miniera della Val Ridanna.

Silenzio totale,
la neve in primavera, il buio pesto.

La Miniera di Monteneve, in Val Ridanna in Alto Adige è stato un luogo di fatica sovraumana per secoli. Per 800 anni generazioni di minatori hanno portato alla luce piombo zinco e argento.

Oggi è sede del Museo Provinciale delle Miniere ed è tra i siti più visitati della regione con oltre 20 mila presenze l’anno.

L’annata presentata è la 2009, con raccolta effettuata a fine ottobre e con uve scelte all’interno di vigneti vicini a quelli del Maso Nussbaumer – da cui prende il nome il più famoso dei vini della cantina Tramin.

Il posto è quello della Sella, una fascia collinare ai piedi del Massiccio della Mendola, una sorta di cru votato per il Gewurztraminer, composto da calcare, porfido e argilla a 450 metri di altezza e che guarda il lago di Caldaro.

Un piccolo borghetto con la sua splendida chiesa romanica, luogo di eccellenza per i vini già dai tempi dei romani.

Il microclima misto – di montagna la sera con escursioni termiche importanti e mediterraneo durante il giorno grazie all’Ora, il vento caldo che arriva dal lago di Garda – fa di questo lembo di terra un terroir particolare che regala uve integre nella loro carica olfattiva.

Le bottiglie di Epokale sono entrate in miniera nell’agosto del 2010, circa 1200 pezzi per ogni annata. Le prime saranno messe in commercio a breve, dopo un affinamento di sette anni. Leggi il resto di questo articolo »

Da impiegato ad agricoltore per amore del vino: La Storia di Niccolò Lari

“La sera preferisco tornare a casa con le mani sporche di terra, felice di ciò che ho fatto, piuttosto che sciogliermi il nodo della cravatta dopo una stressante giornata di ufficio”. In questa frase c’è la vita, l’essenza di Niccolò Lari, ex impiegato nell’amministrazione pubblica.

Ha lavorato anche in banca e in un’agenzia di assicurazione, prima di dare una svolta alla sua vita e ripartire dalla terra. Una scelta coraggiosa, ma al tempo stesso gratificante, da cui è nata nel 2005 l’azienda agricola di Niccolò, chiamata, non a caso, ‘La Svolta’.

Una realtà già divenuta punto di riferimento in Toscana per la produzione biologica di vino, olio e miele. E la sera, Niccolò, torna a casa felice. Ecco la sua storia.

Dopo una carriera da impiegato, è arrivata La Svolta.
Una vera e propria rivoluzione. Ho ricoperto diverse cariche come dipendente pubblico, impiegato in banca e in un’agenzia assicurativa, ma sentivo che non era la strada giusta per me. Così ho deciso di rimettere tutto in discussione e ripartire dalla terra.

E’ stata una scelta umanamente ripagante: sono ogni giorno a contatto con la natura e il rapporto con i miei colleghi è schietto, sincero. Una caratteristica più che rara negli uffici.

Ogni settimana, ogni mese, lotto contro i cambiamenti climatici che rendono più difficile la produzione, ma sono felice così. La sera preferisco tornare a casa con le mani sporche di terra, felice di ciò che ho fatto, piuttosto che sciogliermi il nodo della cravatta dopo una stressante giornata di ufficio.

E’ stata una scelta improvvisa o meditata?
Con il vino è stato un colpo di fulmine, Leggi il resto di questo articolo »

Un Vino DOCG per la Mille Miglia

Villa Trasqua è una pregiata azienda vitivinicola nella regione del Chianti Classico DOCG “Gallo Nero”. La più antica DOCG d’Italia con 300 anni di storia.

A Vinitaly 2017 aveva annunciato la partnership con la Mille Miglia 2017, forse la più celebre corsa di auto d’epoca.

Di fatto, Villa Trasqua non ha solo assunto la veste di suo official wine sponsor, ma ha anche partecipato alla gara con alcuni propri equipaggi.

Per l’occasione, Villa Trasqua ha realizzato una Magnum limited edition Gallo Nero Gran selezione. Dedicata l’etichetta personalizzata con serigrafia manuale in argento 980/1000 ispirata al mito della Freccia Rossa. La “leggendaria” corsa della Freccia Rossa.

La Mille Miglia è partita da Brescia il 18 maggio per raggiungere Roma, e far rientro quattro giorni dopo nella città lombarda. Con circa 1600 chilometri di percorso attraverso sette regioni italiane, è certo un formidabile strumento di promozione del Bel Paese, e dunque delle sue eccellenze, come appunto il territorio del Chianti Classico. Leggi il resto di questo articolo »

Vino, a Bruxelles premiate 14 cantine della regione

Sei ori, sette argenti e una Gran Medaglia d’Oro: questi i numeri dell’Emilia Romagna del vino alla 24/a edizione del Concours Mondial de Bruxelles, rassegna itinerante, svoltasi quest’anno a Valladolid in Spagna, dove sono stati degustati oltre 9000 campioni provenienti da tutti il mondo.
Tra questi, i 320 membri della giuria internazionale hanno assegnato il gradino più alto del podio, quello dedicato alla Gran Medaglia d’Oro, il Lambrusco Amabile 2016 della Cantina di Santa Croce di Modena.

Un successo per la produzione regionale, raggiunto oltre per il percorso di qualità intrapreso dai vini del territorio, anche per l’aumento di iscrizioni dovuto al sodalizio stretto tra il Concours Mondial de Bruxelles e “Emilia Romagna da Bere e da Mangiare”, la guida ai vini regionali da oltre 10 anni realizzata da Agenzia PrimaPagina insieme ad Ais Emilia e Romagna, con il patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione e dell’Enoteca Regionale.

www.parmadaily.it – 19/05/2017