Vin Santo, una nuova stella tra i vini dolci

E’ un vino che ha poco da invidiare ad altre etichette italiane di più luna tradizione. Siamo a Vicenza, nell’area della Doc Gambellara Classico.

Qui, a Selva di Montebello, ha sede l’azienda agricola Dal Maso, che, con Serafino, il bisnonno degli attuali proprietari, ha iniziato l’attività alla fine dell’Ottocento.

La famiglia vicentina ha “coccolato” per 11 anni dopo la vendemmia, il Vin Santo.

Si tratta del recupero di una tradizione che si è persa tra gli anni Settanta e Ottanta e che era molto viva tra Verona e Vicenza.

Il vino è stato prodotto con i migliori grappoli di uva Garganega appesi al soffitto attraverso i cosiddetti “picai” e pigiato in primavera, durante la settimana santa che precede la Pasqua.

Il mosto è stato avviato a una lentissima fermentazione con un lievito indigeno (Zygosaccharomyces gambellarensis) senza aggiunta di solforosa per tre anni in caratelli di legno da 100 litri.

L’affinamento è proseguito in altri caratelli di legno, sigillati e non colmati nella “vinsantaia” della cantina vicentina.

La produzione del 2003 è stata di sole 400 bottiglie, ottenute con la selezione di 3000 chili d’uva da cui sono stati prodotti 150 litri.
“Qui c’è il nostro cuore – spiega Nicola Dal Maso, titolare dell’azienda con le sorelle Silvia e Anna – si tratta del prodotto più antico per il nostro territorio.

Abbiamo mantenuto fede al metodo tradizionale di produzione, per giungere quanto più possibile vicini al vino che i nostri nonni centellinavano per le grandi occasioni. Un prodotto che abbiamo voluto mettere a confronto con i più grandi e blasonati vini dolci italiani, con risultati davvero sorprendenti”.

Il vino è stato proposto in una degustazione cura da Nicola Frasson (“Gambero Rosso”) dove sono stati assaggiati altri vini con caratteristiche simili: il Vin Santo di Carmignano Docg Tenuta di Capezzana 2007, il Vino Santo Trentino Doc Francesco Poli 2002, il Vin Santo di Albarola Val di Nure Colli Piacentini Doc, il Conte Otto Barattieri 2002 Recioto di Gambellara Docg e l’Occhio di Pernice Vin Santo Montepulciano Doc Avignonesi 2000.

Gli esperti hanno sentito profumi di cioccolato fondente, fichi e prugne secche, piccola frutta nera candita con uno sfondo balsamico e leggermente affumicato.

Al gusto, ha rilevato Frasson, è denso e ricco, dolcissimo e vellutato. “Un vino per il quale sono superflui gli abbinamenti, in nome di una degustazione pura, o se si vuole “da meditazione”.

Undici anni di lavoro pesano nel prezzo finale, alla vendita il Vino viene proposto a 140 Euro per una bottiglia da 375 millilitri.

corrieredelveneto.corriere.it/veneto – 13/11/2014

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