Refosco…….. un vino suggestivo
Vorrei parlare di un vitigno affascinante e dal nome suggestivo: il Refosco dal peduncolo rosso, vitigno autoctono e vero e proprio tesoro enologico da divulgare. Conobbi questo vino 30-35 anni fa, quando un amico che lavorava a Milano mi parlò, di una vecchia trattoria dove il vino della casa offerto era il Refosco, me lo fece assaggiare, e da li cominciai ad amare questo meraviglioso vino. Il proprietario di questa trattoria che si chiamava : “Albero Fiorito ” (che ormai da decenni ha chiuso ai battenti) vendeva questo vino in damigiane e da quel momento cominciai ad acquistare questo meraviglioso nettare.
Una teoria più in voga è che il Refosco dal peduncolo rosso sarebbe un vitigno rosso autoctono del Friuli, progenitore di altri vitigni importanti come il Marzemino, ma anche del Refosk Istarski, o Terrano. Gli studiosi lo considerano un vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia e lo ricollegano al vino “Picinum” citato e lodato, già nel corso del I secolo d.C., da Plinio Il Vecchio, sottolineandone la provenienza friulana.
Secondo alcuni studiosi, il Refosco dal Peduncolo Rosso è il massimo rappresentante, sicuramente il più prestigioso, della grande famiglia dei “Refoschi”, Refosco dall’espressione dialettale “ràp fosc”, ovvero “grappolo scuro”, un gruppo di vitigni a bacca nera diffusi in Friuli Venezia Giulia.
Si chiama Refosco dal refosco Peduncolo Rosso perché il peduncolo è la parte terminale del raspo che collega il grappolo al resto della vite. Nel caso del Refosco, il peduncolo ha una colorazione rosso-porpora e quindi, anche per distinguere il vitigno dai suoi cugini come il Refosco nostrano (o Cagnina) e il Refosk, il “Refosco d’Istria” e il “Refosco Gentile”, si è deciso di chiamarlo Refosco dal peduncolo rosso.
Il Refosco è un vitigno ostico, l’importante é l’affinamento in legno, più o meno prolungato. Quello che in origine è un vino spigoloso rivela con l’età, e dopo un passaggio in legno, aromi di frutti di bosco, confettura di frutta nera e note terziarie (quelle dovute al legno della botte) di pepe nero e tabacco. Al palato è un vino strutturato, dal grado alcolico mediamente alto e con buona persistenza, i tannini, pur ammorbiditi dall’invecchiamento, si fanno comunque sentire. Insomma, grazie all’azione del tempo il Refosco si trasforma: da vino (troppo) acido e ribelle a vino rosso pregiato.
Il terroir é un parametro molto importante per il vino, quindi In base alla zona di produzione avremo un Refosco con sfumature diverse, i più importanti rimanendo in Friuli sono:
1.Refosco di Cormons: la zona di Cormons è famosa per la produzione di Refosco di qualità. Il suolo calcareo e le argille conferiscono ai vini una buona acidità e una bella ricchezza di aromi.
2. Refosco dal Peduncolo Rosso di Ronchi di Cialla: la zona di Cialla, situata nel comune di Prepotto (zona rinomata per lo Schioppettino), offre ottimi vini Refosco. Il terreno composto da marne e argille conferisce ai vini una grande complessità aromatica, con note di frutta nera, spezie e una buona componente tannica.
3. Refosco del Carso: il Carso, una zona tra l’Italia e la Slovenia, è caratterizzato da suoli calcareo-argillosi e un clima ventoso. I vini prodotti in questa zona possono offrire un profilo di gusto più terroso, con una buona acidità e una mineralità distintiva. Questo terroir in particolare è stato premiato con la “Refosco dal Peduncolo rosso DOC”.
https://www.fattinostri.it – 02/08/2025