Scoperta la ricetta del Grog nordico, la bevanda dei Goti

La bevanda risalente a 3 mila anni fa, simile a quella prodotta ancora oggi in un’isola della Svezia

La ricetta era: miele, mirtillo e mirto di torbiera, mirtillo rosso, achillea, ginepro, resina di betulla, cereali (grano, orzo e segale) e anche un po’ di vino importato dall’Europa meridionale.

Con questi componenti i Goti oltre 3 mila anni fa e sino al primo secolo della nostra era, realizzavano una bevanda – che aveva probabili utilizzi anche come medicinale – che può essere chiamata Grog nordico.

E che è abbastanza simile a quella che viene ancora oggi prodotta nell’isola svedese di Gotland nel mar Baltico e che viene chiamata Gotlandsdricka. Leggi il resto di questo articolo »

Vino rosso e aringhe: così Farinetti entra all’Ikea

Un divano Klippan, una libreria Billy, un tavolino Mammut.
E in pausa pranzo un piatto di aringhe marinate o di polpettine con salsa ai mirtilli.

Ai grandi classici che si possono trovare entrando in un qualsiasi megastore Ikea, si aggiunge ora un bicchiere di vino italiano.

Il “Vino libero” di Oscar Farinetti, il patron di Eataly che ha stretto un accordo con la multinazionale svedese per la vendita del vino prodotto dai dodici agricoltori italiani, associati sotto l’etichetta del vino senza solfiti, diserbanti e concimi inquinanti. Leggi il resto di questo articolo »

Vino, il prosecco in Gran Bretagna diventa la bottiglia delle feste

Sul successo del fenomeno Prosecco, nel mondo, ormai non ci sono dubbi. La notizia è, semmai, che in un mercato storico e fondamentale per lo Champagne, come quello della Gran Bretagna, le più celebri delle bollicine italiane si stiano affermando, riferisce il sito Winenews.it, non solo come alternativa più economica e «da tutti i giorni» ai francesi, ma anche come vino da stappare in momenti di festa ed occasioni particolari.

A dirlo i dati, riportati da «Decanter» sulle vendite natalizie delle più grandi catene britanniche. Da Sainsbury’s, per esempio, tra il 18 ed il 31 dicembre 2013, le vendite di Prosecco sono cresciute del 41% sullo stesso periodo del 2012.

Ma non solo: la vendita di magnum a marchio Sainsbury’s, hanno registrato un +291%, pur partendo da numeri bassi in assoluto. Da Tesco, le vendite di Prosecco a marchio «Plaza Prosecco», la marca commerciale della catena, sono cresciute del 200%, e quelle delle etichette più pregiate sono addirittura triplicate.

Questo, ovviamente, non vuol dire che nei calici inglesi lo Champagne sia diventato una rarità, anzi, «si è venduto molto bene a livello di alta gamma», dice a «Decanter» il Steve Lewis, chief executive di Majestic Wine, una delle più importanti catene specializzate in vino, «ma è innegabile – aggiunge – che nell’entry level i consumatori si stanno spostando su altri tipi di spumante». E, in questo senso, il Prosecco sembra farla da padrone.

online-news.it – 13/01/2014

"Kami no Shizuku", il manga che in Giappone promuove il vino, riscuote un enorme successo.

“Kami no Shizuku”, il manga che in Giappone promuove il vino, riscuote un enorme successo.

Le scelte di consumatori, produttori e importatori sono enormemente influenzate dalla pubblicità; ma che dire di un manga? In Giappone “Kami no Shizuku” regna sovrano nel mercato del vino. “Kami no Shizuku”, o “Gocce di Dio”, è una fortunata serie che ha fatto del vino il suo nucleo centrale, attorno al quale costruire la trama; prodotta da Tadashi Agi, un team creativo formato dai fratelli Shin e Yuko Kibayashi e disegnata da Okimoto Shu, ha portato in questi ultimi anni ad un’impennata delle vendite e delle importazioni, fungendo da pubblicità per moltissimi marchi di vino nel mondo.

Con le sue 500 mila copie vendute ogni settimana in allegato al giornale Weekly Morning, Leggi il resto di questo articolo »

Nel Canton Vaud: "No a birra e vodka dopo le 20, il vino invece è ok

LOSANNA. Per affrontare l’emergenza schiamazzi Losanna segue Ginevra e vieta la vendita di alcolici serale, risparmiato il vino.

Il Consiglio di Stato  del canton Vaud ha l’intenzione di vietare la vendita di birra e di superalcolici da asporto in serata e nelle ore notturne.

La modifica legislativa sottoposta all’attenzione del Gran Consiglio è stata sollecitata dal comune di Losanna, regolarmente alle prese con risse e schiamazzi notturni provocati da giovani in balia dei fumi alcolici.

Il provvedimento è stato concordato con l’associazione professionale degli esercenti Gastrovaud. Leggi il resto di questo articolo »

“Vado in cella ma non uso pesticidi”. Giboulot, produttore che divide mondo del vino

“Non userò mai i pesticidi sulle mie vigne sane”. Emmanuel Giboulot, 51 anni, francese di Beaune, è un viticoltore biodinamico che rischia il carcere.

Possiede un vigneto di dieci ettari in Borgogna, sulla Côte de Beaune e la Haute-Côte de Nuits.

Fa parte dell’associazione Renaissance des Appellations, guidata da Nicolas Joly, guru della biodinamica.

Ha ricevuto un ordine del prefetto che impone di ricorrere alla chimica per combattere la cicalina, un insetto vettore della flavescenza dorata, malattia che ha effetti mortali sulle piante dell’uva.

La Borgogna, una delle zone più redditizie al mondo per il vino, teme un flagello, per questo per la prima volta è stato deciso di obbligare i produttori all’uso preventivo dei pesticidi antiflavescenza dorata.

Scrive Luciano Ferraro sul Corriere della Sera: Leggi il resto di questo articolo »

E gli americani si bevono birra, vino pregiato e aperitivi

Il gruppo Bacardi acquisisce Martiniamp;Rossi. Il fondo Oaktree prende lo Stock 84 e la Peroni vola in Sudafrica. Un cinese nel Chianti

Non solo cibo. Gli stranieri si sono anche bevuti anche le eccellenze italiane.

Il primo sorso risale al 1993 quando il gruppo Bacardi, produttore e distributore statunitense di alcolici, soprattutto rhum, acquisisce la Martiniamp;Rossi, azienda fondata nel 1863 a Torino, leader nel settore italiano di aperitivi e spumanti Leggi il resto di questo articolo »

Château d’Yquem crolla

Bilancio disastroso per le annate meno recenti

È raro che le quotazioni di un vino crollino tutte insieme (19 millesimi su 21) come è successo alle vendemmie meno giovani del più famoso vino dolce del mondo, Château d’Yquem.

 I 17 risultati più significativi delle annate tra il 1896 e il 1967 quantificano le proporzioni del disastro: complessivamente le 21 bottiglie, che l’anno precedente erano state pagate 110.303 euro, ne valgono adesso 34.524, con una perdita del 68,70%.

Questo catastrofico risultato era prevedibile: l’anno scorso il valore delle vendemmie senior di Château d’Yquem era triplicato rispetto al 2011. L’exploit era avvenuto a un’asta in cui tutte le bottiglie all’incanto provenivano direttamente dalle cantine dello Château, ed erano quindi di autenticità garantita.
Caratteristica che aveva spinto gli investitori, terrorizzati dal rischio di vedersi rifilare bottiglie contraffatte, a disputarsele a suon di rilanci. Inevitabile che, senza la stessa garanzia, le bottiglie tornassero alle quotazioni del 2011

milanofinanza.it – 04/01/2014

Cioccolatini al Nero d’Avola, da una scommessa al mercato dolciario

La passione per il vino incontra quella per il cioccolato. Il risultato è una pralina di cacao ripiena di vino siciliano. La novità dolciaria è firmata Divinedelizie, start-up con sede a Gela (Caltanissetta) sbarcata sul mercato lo scorso Natale.

«L’idea è nata per caso da una sommessa tra amici: creare un dolce che mettesse insieme Nero d’Avola e cioccolato» racconta la sua ideatrice Rosa Scudera, 31 anni, giurista con il sogno di aprire un suo laboratorio di pasticceria.

Fantasia divenuta realtà grazie ad Agostino Nuzzi, Leggi il resto di questo articolo »

Le 30mila bottiglie di vino di Giuseppe, ex ingegnere

“Future is Nature!” “Il futuro è la natura!” La chiacchierata con Giuseppe Mastrodomenico, ingegnere elettronico lucano convertito alla viticultura, si chiude con uno slogan.

Dopo tutto, basterebbe questo a raccontare la sua storia: una laurea al Politecnico di Torino con specializzazione a Göteborg, Svezia, prima, un lavoro in giro per il mondo per Motorola, poi, il ritorno ai vigneti di famiglia, oggi.

“Ci pensavo già da diverso tempo, da quando lavoravo a Chicago. Ho sempre avvertito il bisogno di fare qualcosa per me, di andare oltre lo stereotipo del lucano che abbandona la sua terra.” Leggi il resto di questo articolo »