Gavi a due velocità: vola il vino, città trascurata
Un miracolo o una contraddizione? Il vino Gavi sta conoscendo una costante crescita ed affermazione sopratutto sui mercati esteri, ma il territorio dal quale nasce “arranca”.
E’ una delle sintesi che sono emerse dal primo Laboratorio Gavi “La Buona Italia”, promosso dal Consorzio Produttori del Gavi in occasione del quarantennale dalla Doc e nell’ambito della manifestazione di Gavi in Gavi. Per dirla con le parole dell’ospite d’onore, Philippe Daverio, “c’è una volontà privata” fatta da produttori, imprenditori, dal tessuto sociale, che si muove, e una “volontà pubblica”, ferma, statica.
Condotto dalla giornalista Roberta Schira, il Laboratorio si poneva l’obiettivo di trovare un modello, valido non solo per il gaviese, per la promozione del territorio sui mercati internazionali. La risposta emersa dal dibattito viaggia su più piani dove, però, cultura, radici e tutela del patrimonio artistico e naturale sono elementi comuni. Daverio ha usato parole dure per descrivere la realtà: “Gavi è una cittadina distrutta, non curata”. Leggi il resto di questo articolo »
Paura in California, forte sisma nella mecca del vino
Una novantina di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni, decine di migliaia di persone senza elettricità, allagamenti a causa delle tubature distrutte, fughe di gas.
E soprattutto la mecca del vino californiano, la Napa Valley, seriamente colpita: decine di migliaia di bottiglie in frantumi, mentre i filari non avrebbero subito troppi danni proprio mentre è in corso la vendemmia del pinot noir.
La terra è tornata oggi a tremare in California. Prima dell’alba, una forte e lunga scossa di terremoto ha investito il Nord dello stato, non lontano da San Francisco, causando il ferimento di quasi cento persone e ingenti danni. Leggi il resto di questo articolo »
A Varese c’è un vino che sorprende
Pochi sapranno che la provincia di Varese, a fine Ottocento, era l’area più vitata di tutta la Lombardia.
Solo 15 anni fa ha ripreso vigore quella che era rimasta solo una testimonianza. Ed è nata l’Igt Ronchi Varesini.
Ma mai mi sarei aspettato questa evoluzione qualitativa, dopo una sosta, una sera, nell’ottima Osteria del Sass di Besozzo.
Sandra Pellegrini e il marito, imprenditore nel settore plastico, non si capacitavano che la vite prosperasse a Mendrisio, in Svizzera. Anche perché nel Varesotto le condizioni c’erano tutte: Leggi il resto di questo articolo »
L’enologo, per vino annata molto difficile
“Anche se generalizzare è sempre sbagliato, dobbiamo dire che il 2014 sarà per il vino un’annata estremamente difficile”.
Valentino Ciarla, enologo, attivo soprattutto in Toscana, Umbria e Lazio, tre regioni grandi produttrici di vino, parla con Labitalia della vendemmia 2014.
“Più che il singolo ciclone o il singolo temporale, quello che ha fatto veramente male alle viti è stata questa frequenza di piogge, davvero importante.
Questo ha comportato due conseguenze Leggi il resto di questo articolo »
Il re dei vini in tribunale per bancarotta ed evasione
C’era una volta l’azienda agricola Boschi, tra i vigneti della Franciacorta.
In molti hanno messo le gambe sotto i tavoli di questo ristorante di Erbusco, di recente balzato agli onori delle cronache anche per avere ospitato la cena che suggellò il patto tra i secessionisti bresciani e veneti.
Sì, proprio loro: gli indipendentisti accusati di voler instaurare la Serenissima a colpi di Tanko.
Ora Franco Timoteo Metelli, 66 anni, il titolare della Boschi che il 20 ottobre 2011 fallì, è nei guai. Leggi il resto di questo articolo »
Vino, condannato il falsario più ricco del mondo
“La gente sa solo quello che gli racconti”. Lo dice Leonardo DiCaprio in “Prova a prendermi”, il film sulla storia del super falsario Frank Abagnale jr.
Anche l’indonesiano Rudy Kurniawan è un falsario, ma invece di smerciare finti assegni come il protagonista del film, inondava l’America di finte etichette e finte bottiglie di vini pregiati e costosissimi: rare annate di Chateau francesi, soprattutto.
Stesso destino per il falsario del film e per quello di oggi: vita da nababbo, arresto dell’Fbi, condanna. Durissima quella che è stata inflitta a New York a Rudy: 10 anni di carcere. Leggi il resto di questo articolo »
Vino negli ospedali ai malati terminali
In Francia il Centro Ospedaliero Universitario di Clermont-Ferrand aprirà un wine bar, per creare momenti di convivialità’ con i loro parenti per chi è ricoverato in ospedale, in un”quadro terapeutico sorvegliato”. Anche i malati terminali hanno diritto ad essere felici.
Quello del fine vita è un argomento a dir poco sensibile, che coinvolge la società in ogni Paese occidentale. Leggi il resto di questo articolo »
Le ossa di tigre che finiscono nel vino cinese
Le tigri sono usate per la produzione di una bevanda che richiama la tradizione orientale. E va per la maggiore tra i più benestanti.
La campagna si chiama “Save the Tigers” e il nome spiega bene l’obiettivo: si vogliono salvare le tigri da una produzione molto atipica per gli standard occidentali, ma che in Oriente riscuote grande successo tra i più benestanti.
In Cina, infatti, la Xionsen Wine Company usa le ossa di tigri per il “wine bone tiger”, un vino diventato pregiato e molto ambito dalle elite. Addirittura una bottiglia può arrivare costare 200 dollari.
In pratica le ossa del felino vengono lasciate macerare in un liquore, in ossequio a una vecchia tradizione asiatica secondo cui la bevanda avrebbe effetti afrodisiaci. Leggi il resto di questo articolo »
Vino sottocosto dalla Spagna: rischio crisi per l’intero settore
“Dopo l’invecchiamento ‘tarocco’ del brandy, la Spagna si ripete e mette a segno l’ennesima distorsione di mercato”.
Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil, l’associazione dei distillatori italiani, denuncia la situazione di difficoltà del settore causata da una decisione del governo di Madrid, che mette in difficoltà non soltanto il comparto dei distillati, ma l’intero mondo del vino.
Lo scorso 9 luglio, l’esecutivo spagnolo e le associazioni di settore hanno firmato un accordo per scongiurare la crisi del settore vitivinicolo. Leggi il resto di questo articolo »
Vino, la scommessa francese per il futuro in Etiopia
Sappiamo che ormai le distese ordinate di vigneti destinate a produrre vino di qualità non sono più un’esclusiva delle campagne francesi ed italiane. L’area di produzione si è infatti estesa raggiungendo numerose zone del pianeta.
Eppure, agli occhi degli appassionati e dei bevitori occidentali suona ancora strana l’idea che i grappoli possano essere coltivati e sfruttati commercialmente anche in territori tradizionalmente legati a un clima apparentemente poco adatto a queste attività e con un tessuto socio-economico non sufficientemente sviluppato per rendere realmente redditizia un’impresa di questo genere.
In cima alla lista di queste aree geografiche teoricamente off-limits si colloca, più forse per luoghi comuni difficili a morire che per reali ostacoli, l’Africa. Ma a smentire questa convinzione arrivano interessanti novità dall’Etiopia, dove il gigante francese del settore Castel ha imbottigliato la sua prima annata di vino prodotto con le uve delle vigne di Ziway, località che si trova 160 chilometri a sud della capitale Addis Abeba. Leggi il resto di questo articolo »