Il re del cioccolato che adora lo Zelten e le praline al vino

Due generazioni di pasticcieri e un’unica passione. Dolce come i sogni. Cioccolatini al vino e Zelten. Torte e sorbetti sperimentali. La vita del pasticcere non è più quella di una volta.

Così ci assicura il giovane Tobias Bonatti (ha 41 anni) di Egna che da diversi anni ha raccolto il testimone del padre Herbert e nell’omonima bar pasticceria, sperimenta, costruisce ed elabora molti dei nuovi dolci altoatesini. Il tutto in una rete tra produttori che un tempo a malapena si sfioravano.

Invece oggi l’arte pasticciera conosce una seconda giovinezza e un nuovo protagonismo. Dove accanto alle delizie della tradizione si offrono ai clienti, sempre più esigenti, emozioni in forma zuccherina. Perché come dice il motto “Das Beste kommt zum Schluss”: alla fine arriva il meglio. «Un buon dolce può salvare una cena non perfettamente riuscita – spiega Tobias – e lasciare un buon ricordo agli ospiti». Leggi il resto di questo articolo »

Crisi, il vino meglio dei Bot, vigneti e terreni non perdono valore

«Chi ha una tenuta a Montalcino o una villa veneta sulle Rive del Prosecco può dormire sonni tranquilli: i valori fondiari reggono la crisi e sui brand forti del vino è corsa agli acquisti immobiliari. Anzi chi ha un castello e un vigneto-cru di Brunello mai come ora li vende bene».

E’ quanto emerso in un incontro sui valori patrimoniali, organizzato dall’associazione Donne del vino a Wine2wine.

«La redditività del capitale nel settore vitivinicolo non è alta, in media l’1,4% nel 2013, rispetto all’alimentare che viaggia attorno tra il 5% e 6%, ma ci sono aspetti patrimoniali che hanno un appeal molto forte, e che vedono ottime performance nei grandi distretti vitivinicoli italiani, in primis quello del Brunello di Montalcino e poi in Alto Adige», ha detto Denis Pantini, direttore Wine Monitor di Nomisma. Leggi il resto di questo articolo »

I vini dei vulcani finiranno in un libro romanzo

John Szabo e William Zacharkiw, master sommelier provenienti dal Canada, sono giunti nelle terre del Soave per capire meglio il “fattore vulcano” e per raccontare poi al mondo l’Italia dei vini da suolo vulcanico come in un romanzo.

“Volcanic wines: salt, Grit & Power” (Vini vulcanici: sapidità, grinta e vigore) è il titolo ancora provvisorio del lavoro che i due sommelier che stanno realizzando a quattro mani, un libro dedicato ai vini bianchi da suolo vulcanico che racconti questo “fenomeno enologico” con l’approccio del romanzo e stanno iniziando a raccogliere i primi dati proprio in questi giorni nella zona di produzione del Soave, calice dopo calice, denominazione dopo denominazione.

Szabo e Zacharkiw hanno scelto di partire proprio dal Soave quale consorzio capofila di ‘Volcanc Wines’, una associazione che nasce nel 2012 e raccoglie al suo interno le quattordici doc italiane di origine vulcanica, assieme ad enoteche e a comuni accomunati dal “fattore vulcano”. Il progetto è stato recentemente presentato a Verona nell’ambito di una conferenza stampa ufficiale in vista di Expo 2015. Leggi il resto di questo articolo »

Vezzola: «Il segreto del rosé? Avere il dubbio che sia… rosé»

André Dubois, rinomato chef de cave di leggendarie Case della Champagne, indicava un criterio preciso per riconoscere l’autentico rosé: «Quando lo guardi devi avere il dubbio che sia… rosé». Perché deve’essere fatto con le uve rosse di qualità, non con quelle “sbagliate”. Dev’essere un vino vero, non un rosato di risulta.

Mattia Vezzola, enologo di fama internazionale, riconosciuto quest’anno come il migliore in Italia agli “Oscar del Vino” di Franco Maria Ricci di Bibenda, cita l’illustre collega Leggi il resto di questo articolo »

Ecco come l’Enoteca si è salvata dalla chiusura

Dopo un anno di gestione «low cost», intorno all’Enoteca regionale di Gattinara torna l’entusiasmo di produttori e consumatori. L’ente promozionale di villa Paolotti rischiava di diventare uno dei fallimenti più grandi della città del vino.

Dal settembre dello scorso anno è stata avviata una gestione a costo zero, su base volontaria, da parte di un gruppo di sommelier che hanno messo a disposizione tempo e passione per continuare a promuovere i vini delle province di Vercelli, Biella e Novara e una selezione di prodotti della zona. Il primo obiettivo è stato raggiunto: evitare la chiusura.

«Siamo soddisfatti – dice il presidente Roberto Sella – è tornato l’entusiasmo tra i produttori, che hanno percepito che ci stiamo impegnando e siamo precisi e puntuali, sia per i pagamenti tornati regolari, che sul modo di fare informazione.

Abbiamo cinque nuovi soci: quattro cantine e una gastronomia Leggi il resto di questo articolo »

In Siria si fa ancora vino

È probabilmente uno dei vini più difficili e costosi da produrre in tutto il mondo, ma i suoi creatori, i fratelli Karim e Sandro Saade, hanno deciso di continuare a produrre il Domaine de Bargylus, nonostante il conflitto in Siria.

Per questi fratelli imprenditori, siro-cristiani ortodossi, è una bella sfida. I loro 20 ettari di vigna e la cantina si trovano nella provincia di Latakia, una delle roccaforti del governo in Siria, finora risparmiata dagli scontri.

In questi anni, gli scontri si osano svolti a solo un miglio di distanza dalla fattoria. La loro impresa commerciale è stata lanciata nel 2004, si è trattata, riporta l’agenzia Efe, di una decisione dettata da ragioni sentimentali legate alla passione del padre.

Dal marzo 2011, da quando è scoppiato il conflitto, le cose si sono complicate non potendo muoversi più in Siria: cose semplici come la degustazione del frutto prima del raccolto sono diventate complicate.

I fratelli Saade hanno assunto uno staff di venti “fedeli e coraggiosi” lavoratori, compensandoli con un aumento dei salari, a causa della svalutazione della sterlina siriana.

La guerra ha ostacolato la produzione di vino, ma non era cosa facile anche prima del 2011, essendo il loro un progetto pionieristico per la Siria. Leggi il resto di questo articolo »

Le ciliegie veronesi sbarcano alle Canarie

Le ciliegie veronesi sbarcano alle Canarie

L’alta Val d’Alpone come le pendici del Teide (terzo vulcano più grande del mondo) di Tenerife nell’arcipelago delle Canarie: cosa può accomunare due realtà ambientali così distanti?

Sono le bollicine del Lessini Durello, prodotto d’eccellenza del terreno vulcanico dell’Est veronese, portabandiera di questo singolare parallelismo territoriale che potrebbe sembrare una forzatura per differenza di latitudine e vicinanza al mare.

«Sull’isola si coltivano le vigne fino a 1700 metri di altitudine, la vendemmia inizia a luglio nelle zone più basse e termina a ottobre nelle aree montane; si ottengono vini profumatissimi e aromatizzati: il “tinto” (vino rosso) e il “blanco” (vino bianco)».

È stata una trasferta entusiasmante e fuori dalle consuete rotte quella che si è appena conclusa per una delegazione di dieci agricoltori dell’alta Val d’Alpone Leggi il resto di questo articolo »

Vin Santo, una nuova stella tra i vini dolci

E’ un vino che ha poco da invidiare ad altre etichette italiane di più luna tradizione. Siamo a Vicenza, nell’area della Doc Gambellara Classico.

Qui, a Selva di Montebello, ha sede l’azienda agricola Dal Maso, che, con Serafino, il bisnonno degli attuali proprietari, ha iniziato l’attività alla fine dell’Ottocento.

La famiglia vicentina ha “coccolato” per 11 anni dopo la vendemmia, il Vin Santo.

Si tratta del recupero di una tradizione che si è persa tra gli anni Settanta e Ottanta e che era molto viva tra Verona e Vicenza.

Il vino è stato prodotto con i migliori grappoli di uva Garganega appesi al soffitto attraverso i cosiddetti “picai” e pigiato in primavera, durante la settimana santa che precede la Pasqua.

Il mosto è stato avviato a una lentissima fermentazione con un lievito indigeno (Zygosaccharomyces gambellarensis) senza aggiunta di solforosa per tre anni in caratelli di legno da 100 litri.

L’affinamento è proseguito in altri caratelli di legno, sigillati e non colmati nella “vinsantaia” della cantina vicentina. Leggi il resto di questo articolo »

Spigno Saturnia, vino bulgaro venduto come Aglianico: sequestrate 2000 bottiglie dalla Forestale

“Il nostro plauso va al Corpo Forestale di Latina che, con il proprio prezioso lavoro, ancora una volta, ha messo a segno un nuovo attacco alla contraffazione”.

Cosi Saverio Viola, direttore di Coldiretti Latina, commenta il lavoro degli uomini del corpo forestale dello stato di Latina che hanno scoperto un’ennesima truffa dopo aver controllato le bottiglie di una rivendita a Spigno Saturnia, nel Sud pontino.

Circa 2.000 bottiglie erano commercializzate sotto il nome di una nota marca che da anni non opera più nel settore. In realtà però quel vino non aveva nulla a che fare con i profumi e gli aromi dei prodotti in etichetta.

L’operazione è condotta su tutto il territorio nazionale e, coordinata dalla procura della Repubblica di Benevento, prende il nome, «Bulgaria». Leggi il resto di questo articolo »

Bottiglia di vino del 325 d.C., incredibile ritrovamento in Germania

Il mondo dell’antichità è talmente affascinante da far venire voglia, a volte, di lasciare tutto com’è, senza provare a svelare i misteri che si celano dietro antichi ritrovamenti.

Quanto rinvenuto in Germania questa volta ha però veramente dell’incredibile: una bottiglia di vino datata addirittura 325 d.C. La bottiglia di vino sarebbe stata ritrovata in una tomba romana rinvenuta a Speyer addirittura nel 1867.

Inutile dire che si tratterebbe della bottiglia di vino più antica oggi esistente. Stando alle prime indiscrezioni la bottiglia di vino apparteneva a un legionario romano che fu seppellito insieme alla moglie. Leggi il resto di questo articolo »