Il Garda non è solo lago: ecco il vino che vende 22 milioni di bottiglie

I vini Garda Doc sfruttano l’appeal turistico del lago. L’etichetta “Garda” richiama vacanze e relax, richiamando clienti soprattutto all’estero. Il consorzio raggruppa 250 aziende tra Lombardia e Veneto su 30.000 ettari propone vini moderni, specie da uvaggi internazionali facili da esportare. Dal 2016 la produzione è quintuplicata e nel 2025 l’obiettivo è di produrre 22 milioni di bottiglie. Molta parte è diretta all’estero: “La quota export incide per più del 60% -spiega Paolo Fiorini, presidente del consorzio Garda doc-, indirizzata principalmente verso i mercati di Germania e Gran Bretagna”.

In Germania “Garda” suona familiare: oltre ad essere una parola facilmente pronunciabile ha appeal per i turisti, che conoscono bene il lago. In Regno Unito, sebbene calino i volumi, crescono i valori del vino consumato. Aumenta anche la voglia di qualità e la ricerca specie di bianchi freschi e bollicine.

La crescita nella produzione è legata al fatto che i vini Garda doc sono principalmente bianchi, anche spumanti, prodotti dalla facile beva, che ben si apprestano ad accompagnare piatti leggeri o un aperitivo: esattamente il prodotto ricercato di più dal consumatore contemporaneo, che si sta allontanando da rossi corposi ad alta gradazione. “La crescita che il nostro consorzio riscontra -continua il presidente Fiorini- è a mio parere legata alla semplicità della proposta. Non è un concetto legato alle caratteristiche del vino ma piuttosto alla vicinanza tra prodotto e territorio: chi legge “Garda” sull’etichetta della bottiglia, decide di comprarla per un’associazione con i concetti che questo luogo evoca. È un posto che vive della forza del suo nome, famoso all’estero per gli scenari iconici, meta di turismo”.

Per Mack & Schühle, importante player con una presenza globale ma specializzato nell’export di vini italiani verso la Germania, listini ballerini allontanano il cliente: “È fondamentale mantenere prezzi e produzione stabili -sostiene il Ceo Cristophe Mack-. Il cliente, quando vede il prezzo variare, si allontana dal prodotto”. Serve far conoscere il prodotto ancora di più. “Già la zona se la cava bene a esportare vino -aggiunge Helena Mariscal, purchasing director for private label and esclusive brands di Mack & Schühle-. Una strategia per la distribuzione all’estero può essere presentare Garda doc come un’estensione di una linea di prodotti legati alla zona. Serve una promozione negli eventi a livello internazionale. I giovani tedeschi di oggi (meno numerosi che in passato ma non per questo assenti) sono conservatori: fanno le stesse vacanze dei loro genitori, quindi preferiscono mete come il lago di Garda. Bisogna no

https://www.mark-up.it – 10/06/2025

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