Eventi
Le Langhe si dividono sulla “cantina pop”
Due megascatole di vino sovrapposte e una grande scritta: «L’astemia pentita».
E’ in Langa che sta nascendo la prima cantina «pop» d’Italia. E non in una Langa qualunque, ma nel più antico e prezioso cru di Barolo, Cannubi, dove da sempre i produttori fanno a gara per poter piantare anche solo poche viti e la propria bandierina.
All’inizio di questa dolce collina dai fianchi rotondi e tutelata dall’Unesco, sono appena caduti i veli su una nuova architettura del vino che farà molto parlare di sé.
A firmarla è l’architetto cuneese Gianni Arnaudo, che giocando con lo zoom ha disegnato due cassette di legno come quelle che contengono le bottiglie, Leggi il resto di questo articolo »
Riscritta la storia del vino, scoperto in Sardegna il più antico vitigno del Mediterraneo
Si è sempre pensato che le origini dell’antica tradizione vinicola della Sardegna fossero da attribuire all’introduzione della vite domestica da parte dei fenici presenti nell’isola a partire dall’800 a.C.
Ma il rinvenimento di oltre 15.000 semi di vite perfettamente conservati in fondo a un pozzo nel sito nuragico di Sa Osa (Cabras, Oristano) dimostra che la viticoltura in Sardegna era già conosciuta e che probabilmente ebbe un’origine locale e non fu importata dall’Oriente.
La scoperta è il frutto di oltre 10 anni di lavoro condotto sulla caratterizzazione dei vitigni autoctoni della Sardegna e sui semi archeologici provenienti dagli scavi diretti dagli archeologi della Soprintendenza e dall’Università di Cagliari.
L’équipe archeobotanica del Centro Conservazione Biodiversità (CCB), guidata dal professor Gianluigi Bacchetta, ha analizzato i semi e, grazie alla prova del carbonio 14, li ha fatti risalire a circa 3000 anni fa, il periodo di massimo splendore della civiltà nuragica. Leggi il resto di questo articolo »
Il Franciacorta vino ufficiale di Expo 2015
Scorreranno fiumi di Franciacorta DOCG all’Expo 2015, che tra poco più di tre mesi vedrà il taglio del nastro nella capitale economica del Belpaese.
L’accordo è stato siglato tra Maurizio Zanella, presidente del Consorzio Franciacorta, e Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A. e Commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, dopo l’esito della gara proclamato a fine 2014.
Un bel risultato per la raffinata bolla italiana, che da tempo erode mercato allo champagne e vanta milioni di estimatori non solo in Italia.
Il pregiato metodo classico lombardo bandiera del made in Italy, affiancherà le più importanti attività dell’atteso Expo, e per sei mesi sarà il brindisi per eccellenza sia a Milano che in Franciacorta, Leggi il resto di questo articolo »
Vino: Oettinger, Ue vigilante su difesa domini .vine e .vin
La Commissione europea non abbassa la guardia sul problema dell’attribuzione sul web dei domini .wine e .vin da parte dell’Icann, l’ente statunitense che gestisce la governance di internet.
In gioco c’é la difesa delle indicazioni geografiche (Ig) vitivinicoli contro il rischio di usurpazioni e contraffazione in rete.
Così a poche settimane dall’avvio – il 7 febbraio a Singapore – della prossima riunione dell’Icann, il commissario europeo al mercato unico digitale, Guenther Oettinger, ha tenuto a rassicurare i 30 europarlamentari (appartenenti all’intergruppo vino guidato da Herbert Dorfmann) sull’impegno della Commissione Juncker per il riconoscimento delle Ig su internet.
Nella sua risposta, Oettinger spiega che la Commissione ha presentato nei mesi scorsi nei confronti dell’Icann, “un processo di impegno cooperativo (Cooperative Engagement Process), nella speranza che si possa arrivare a una soluzione soddisfacente.
Lo stesso procedimento è stato avviato in parallelo anche dall’industria vitivinicola europea e da quella statunitense”.
Si tratta di una procedura amichevole – spiegano esperti Ue – che viene avviata prima di un eventuale ricorso ai tribunali californiani, gli unici che si possono pronunciarsi, in quanto l’Icann é una società privata di diritto californiano.
Inoltre, nell’ambito della procedura di impegno cooperativo, “le organizzazioni mondiali del settore vitivinicolo, con il sostegno della Commissione, hanno fornito all’Icann un elenco globale di Ig affinché siano oggetto di speciali misure di protezione”.
Oettinger conclude quindi : “prima di prendere in considerazione ulteriori azioni, la Commissione attende l’esito di tali negoziati”.
www.ansa.it – 28/01/2015
Tappa romana per «Volcanic wines»
Fa tappa a Roma Volcanic wines, la rassegna sui vini del vulcano, che domani approderà a Milano, per poi volare alla volta di Londra per il «Volcanic Wines Tasting for The Institute of Masters of Wine»
Un fitto calendario di eventi fino al Vinitaly di Verona il prossimo 23 marzo. Il format itinerante in Italia e all’estero, dedicato ai vini bianchi nati sul suolo vulcanico, ideato dal Consorzio del Soave, in collaborazione con l’Associazione delle doc vulcaniche.
Nata nel 2012 e composta da consorzi di tutela, enoteche e comuni presenta l’evento «I vini del vulcano» in programma all’Hotel Hilton Cavalieri, in collaborazione con Bibenda e la federazione italiana sommelier.
Un vero e proprio viaggio nell’Italia dei vulcani con numeri di tutto rispetto: oltre 30 le aziende selezionate per la degustazione, 11 le denominazione di origine coinvolte, 7 le regioni italiane partecipanti.
Il Vulcano in questo senso, oltre a rappresentare una vera e propria «spina dorsale» in grado di collegare tutta l’Italia del vino, si rivela una chiave di comunicazione chiara e vincente in grado di fare breccia tra i consumatori, sia esperti che neofiti, superando così barriere linguistiche e confini territoriali.
«Per il sistema del vino italiano – sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – c’è la possibilità di superare le barriere legate ai singoli territori e dare così un’immagine unica dal Nord, al Sud fino alle isole.
Parliamo di vini che sono spesso poco conosciuti e di vitigni autoctoni, raccontando tante storie di persone e di aziende veramente nuove».
Il Volcanic Wines dopo il Vinitaly di Verona sbarca a Soave (Verona), successivamente fa tappa a Montefiascone, Pitigliano e Orvieto, e poi in Sardegna e sull’Etna.
cultura.diariodelweb.it – 27/01/2015
Giorgio Damini: tutto il fascino delle materie prime
È quello che muove lo chef della macelleria Damini & Affini, il cui lavoro è stato da poco premiato con un’ambita stella Michelin
Giorgio Damini si definisce un cuoco “simpatico”, ma è una dimensione che ha raggiunto solo di recente, coronando il sogno di un ristorante in proprio, anzi in coabitazione e collaborazione con il fratello Gian Pietro, macellaio.
Una lunga gavetta in giro per l’Europa partendo da Verona per poi volare a Londra e, soprattutto, importanti esperienze stellate da Perbellini e dal Pescatore della famiglia Santini, fanno da preludio a questo exploit mai visto prima: una macelleria-gastronomia che diventa anche ristorante, con tanto di stella Michelin dopo sette anni di duro lavoro, ad Arzignano (Vicenza).
Cosa l’ha portata a diventare chef? E com’è entrata la macelleria nella sua vita?
Quella di fare il cuoco era un’idea che avevo sin da piccolo, ma di certo l’innamoramento per questo mestiere è avvenuto durante la scuola alberghiera, mentre ero in stage da Giorgio Sancassiani, chef del ristorante La Pergola di Verona.
La macelleria poi è sempre stata la mia casa, perché sia mio padre che mio nonno e il mio bisnonno erano macellai. Io stesso già a 12 anni preparavo i polli… ma quello è diventato il mestiere di Gian Pietro, mentre io ho sempre amato i fornelli.
Cosa si diverte di più fare in cucina?
Sicuramente ricevere le materie prime, per esempio un bel pesce o della bella carne che sappiamo da dove arrivano. Leggi il resto di questo articolo »
Cattedrali del vino in Turchia. LA Winery nuova cantina d’autore nel territorio vinicolo di Smirne
CATTEDRALI DEL VINO
Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni, ma non ci dispiace tornare ad approfondire il tema, visto l’interesse che rivestono il legame tra architettura e vino e gli esiti di un dialogo proficuo tra creatività e universo vitivinicolo.
I progetti architettonici d’autore applicati al territorio rurale (in armonia con la natura e le istanze culturali che porta con sé una comunità vinicola) sono stati recentemente oggetto di iniziative volte a valorizzare tanto la capacità di architetti e designer di fama internazionale, quanto le peculiarità del processo produttivo vinicolo e i valori di una cultura enologica così sentita in tutta la Penisola.
Così il Gambero Rosso ha di volta in volta promosso e sostenuto il Premio SpaziodiVino in collaborazione con il Consorzio del Chianti, evidenziato l’iniziativa Toscana Wine Architecture e il suo circuito enoturistico tra cantine d’autore sorte sul territorio regionale già dalla metà degli anni Novanta (e si scomodano nomi come Renzo Piano, Mario Botta, Piero Sartogo), salutato positivamente la mostra altoatesina (a Merano, fino al 15 gennaio) che da qualche mese sta portando l’attenzione sulle aziende vinicole più innovative e interessanti dell’area Mitteleuropea (38 le cantine di confine illustrate da scatti fotografici e progetti d’autore).
LA WINERY IN TURCHIA
Ora ci piace ampliare l’orizzonte per guardare cosa succede all’Estero, e dalla Turchia vinicola arriva un interessante progetto frutto dell’opera di un team di designer locali (i Kreative architects).
L’azienda, a 40 chilometri dalla cittadina turca di Smirne immersa nel paesaggio rurale, è stata ribattezzata LA Winery e si sviluppa sfruttando due linee guida tematiche: un’area degustazione che richiede uno spazio luminoso e arieggiato che spazia sulle vigne circostanti, e la vera e propria cantina controllata climaticamente con moderni dispositivi, ma in rapporto con l’ambiente sovrastante.
L’idea degli architetti ha infatti evidenziato la necessità di mantenere un dialogo tra gli spazi, attuato tramite l’apertura di grandi lucernai nel pavimento, per consentire un contatto visivo con la cantina (giocata su pareti curvilinee).
Al grande uso di legno e pietra naturale all’interno è corrisposto il desiderio di preservare la vegetazione esterna, appendice dello spazio architettonico. Ma le immagini parlano meglio di tante parole; eccole per voi.
www.gamberorosso.it – 10/01/2015
Mani venete sul vigneto friulano
Ai veneti fa gola il Pinot grigio friulano. Il cavallo di battaglia del nostro vigneto, infatti, rischia di finire imbottigliato come Doc Venezia.
Il progetto sta maturando in questi mesi e fa leva sul fatto che la nostra regione è molto forte sotto l’aspetto qualitativo, ma altrettanto debole sotto quello commerciale.
Lo dimostra anche il fatto che, dal 2002 al 2012, la quantità di vino imbottigliato con le nostre Doc è sceso dal 60 al 40 per cento, ‘travasata’ sostanzialmente nelle Igt, soprattutto in quella ‘Delle Venezie’, per altro imbottigliata da aziende venete che acquistano cisterne di prodotto dalla nostra regione.
“La discesa è continuata anche nelle ultime vendemmie – spiega il direttore della società friulana di certificazione Ceviq, Michele Bertolami – tanto che oggi si stima che solo il 35% del vino friulano sia venduto come Doc, ma se consideriamo anche la presenza sempre più forte del Prosecco, possiamo dire che il 20% del nostro vino viene etichettato con il nome Friuli”.
Come si vede, quindi, siamo commercialmente deboli, però facciamo ‘sopra la media’ uno dei vini più venduti al mondo: il Pinot grigio, appunto. Attualmente, dei 21mila ettari coltivati a vigna in Friuli Venezia Giulia, ben 6mila hanno impiantato questo vitigno.
Il progetto riguarda la Doc Venezia o, si sta ancora ragionando, ‘delle Venezie’.
L’idea sarebbe quella di estendere la zona di produzione, limitatamente al Pinot, non solo a tutto il Veneto, ma anche al Trentino e al Friuli Venezia Giulia. Leggi il resto di questo articolo »
l vino della vigna più antica al mondo conquista il Sol Levante
Alla seconda edizione dell’Italian Restaurant Week a Tokio, i Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno presentato il vino prodotto dalla più grande e antica vigna al mondo, il Versoaln di cui hanno la paternità dal 2006.
L’Alto Adige con la sua millenaria cultura del vino rappresenta un vanto unico per l’Italia e ha risvegliato l’interesse di una nazione che fonda la propria storia su tradizioni antiche, il Giappone.
Durante l’ultima edizione dell’Italian Restaurant Week svoltasi a Tokio di recente, i Giardini di Castel Trauttmansdorff si sono fatti portavoce di questa tradizione vitivinicola, presentando ai membri del Diners Club Japan l’antica vite Versoaln, che cresce da oltre 350 anni in Alto Adige, a 600 metri di altitudine. Leggi il resto di questo articolo »
Le ciliegie veronesi sbarcano alle Canarie
Le ciliegie veronesi sbarcano alle Canarie
L’alta Val d’Alpone come le pendici del Teide (terzo vulcano più grande del mondo) di Tenerife nell’arcipelago delle Canarie: cosa può accomunare due realtà ambientali così distanti?
Sono le bollicine del Lessini Durello, prodotto d’eccellenza del terreno vulcanico dell’Est veronese, portabandiera di questo singolare parallelismo territoriale che potrebbe sembrare una forzatura per differenza di latitudine e vicinanza al mare.
«Sull’isola si coltivano le vigne fino a 1700 metri di altitudine, la vendemmia inizia a luglio nelle zone più basse e termina a ottobre nelle aree montane; si ottengono vini profumatissimi e aromatizzati: il “tinto” (vino rosso) e il “blanco” (vino bianco)».
È stata una trasferta entusiasmante e fuori dalle consuete rotte quella che si è appena conclusa per una delegazione di dieci agricoltori dell’alta Val d’Alpone Leggi il resto di questo articolo »