Eventi

Addio a Giacomo Tachis, il più grande di tutti

Se ne è andato in punta di piedi ad 82 anni, come allo stesso modo ha condotto la sua professione, che tanto ha dato al vino tricolore.

È morto Giacomo Tachis, uno dei “padri fondatori” dell’enologia italiana e tra gli uomini che hanno cambiato il corso del vino del Belpaese, sprovincializzandolo e consegnandolo al successo mondiale.

Tra gli artefici del cosidetto “Rinascimento” enologico italiano, con alcune delle etichette più importanti del Belpaese e non solo, le sue scelte, a distanza di anni,
restano fra i contributi più preziosi al successo dei nostri vini, metodologie ormai “codificate” come la selezione clonale, gli impianti ad alta densità, l’abbassamento delle rese, la fermentazione malolattica, l’invecchiamento in rovere piccolo, tutti elementi capaci di far dialogare la tradizione italiana con quella francese, come lui dialogava con il suo mentore Emile Peynaud.

Giacomo Tachis, ritiratosi definitivamente dall’attività professionale nella primavera 2010, è stato l’amico del vino italiano, Leggi il resto di questo articolo »

Chianti: quest’anno si festeggiano i 300 anni del famoso vino italiano

Questo è il trecentesimo anno del Chianti Classico. “300 anni e nemmeno una penna bianca“, recita una delle headline della campagna pubblicitaria.

Il Chianti Classico non è solo un vino, ma uno strumento in grado di offrire un’alternativa valida ai turisti. L’attività di produzione vede la collaborazione di alcune migliaia di lavoratori e tecnici preparati, che hanno dedicato la loro vita alla valorizzazione di un territorio rurale, trasformandolo in una meta turistica importante.

Questi trecento anni sono stati coronati dall’introduzione di una nuova categoria di Chianti, Leggi il resto di questo articolo »

Primi vitigni resistenti a malattie prodotti in Italia

Sono dieci, cinque a bacca bianca e cinque a bacca rossa, i primi vitigni resistenti alle malattie prodotti in Italia dai ricercatori dell’Università di Udine e dell’Istituto di Genomica applica (Iga) di Udine.

Le nuove varietà saranno presentate ufficialmente lunedì 18 gennaio a Udine (ore 11, a palazzo Wassermann), alla presenza del delegato del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Salvatore Parlato, e dell’assessore regionale alle risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli.

Le “magnifiche dieci”, come le chiamano i ricercatori udinesi, sono il frutto di 15 anni di lavoro di ricerca e di una straordinaria sinergia tra pubblico e privato.

Il più grande vantaggio delle nuove varietà di viti sarà la possibilità di abbattere notevolmente i costi delle viticoltura, grazie al risparmio sui trattamenti.

Le caratteristiche dei vitigni saranno illustrate nel corso del convegno dal titolo “Resistere per competere: presentazione delle nuove varietà di vite”, che si aprirà con i saluti del rettore dell’Università di Udine, Alberto De Toni, e dell’assessore Cristiano Shaurli.

www.ansa.it – 12/01/2016

Torcolato re del passito apre anno rassegne enologiche

Torna a Breganze il 17 gennaio la ‘Prima del Torcolato’ la manifestazione dedicata al tipico passito vicentino che come ogni anno apre le rassegne italiane dedicate all’enologia.

Puntuale per la 21/ma volta alla terza domenica di gennaio l’appuntamento con la Doc prodotta da uva Vespaiola appassita, custodita per mesi nel fruttaio, il locale della cantina dedicato a questa lavorazione.

I grappoli vengono quindi sottoposti ad una torchiatura soffice, che darà solo 25/30 litri di mosto per ogni quintale di frutta che contiene concentrati tutti gli aromi e i sapori caratteristici del vitigno: frutta gialla matura e scorza di mandarino, albicocche essiccate e datteri, fiori bianchi e miele.

Gli stessi che si ritroveranno, dopo alcuni anni di affinamento in cantina, nel vino Torcolato.

In occasione della “Prima”, Leggi il resto di questo articolo »

Rinasce il vino dei monaci benedettini di Camaldoli

Ricerche documentarie e recupero sul campo in piccoli vigneti “relitto” che sopravvivono nella valle del Casentino.

Ecco come l’azienda agricola del Monastero ha riprodotto l’antico vino dei monaci benedettini.

Sarà presentato ufficialmente nel 2016 il vino che bevevano i monaci benedettini del XIII secolo nel noto monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo.

Il lavoro dell’Unità di ricerca per la viticoltura del Crea si sta completando: dapprima una ricostruzione bibliografica per rintracciare le tipologie di uva e poi il recupero sul campo, che ha consentito individuare 21 varietà autoctone, concentrate in piccoli vigneti ‘relitto’ che ancora si trovano nella valle del Casentino, su una superficie di 5 mila metri quadrati.

E dal 2012 (a mille anni dalla fondazione della comunità monastica), nell’azienda agricola del Monastero, è stato creato un vigneto per ospitare i vitigni recuperati.

Il vino è stato prodotto riutilizzando pratiche enologiche d’epoca medioevale (d’altronde le antiche costituzioni dei Camaldolesi, prescrivevano che i monaci coltivassero la terra, accanto alla cura per la preghiera e la contemplazione), come la lunga fermentazione con lieviti autoctoni, l’uso di un tino di legno aperto, la rifermentazione con granella di uva appassita e la maturazione per 18 mesi in botti di rovere.

Paolo Storchi, direttore del Crea di Arezzo, spiega che si tratta di un prodotto complesso, di colore rosso intenso, con 13,5 gradi e con caratteristiche aromatiche molto particolari.

La moderna enologia è entrata solo nella fase di monitoraggio, in particolare per controllare l’evoluzione dei composti polifenolici e antiossidanti presenti fin dall’inizio in elevata quantità, grazie soprattutto all’apporto di uno specifico vitigno recuperato dal germoplasma locale.

www.gamberorosso.it – 22/12/2015

Giappone & vino: donne protagoniste

Se c’e’ chi dubita sull’efficacia della “Womenomics” proclamata dal governo giapponese, di sicuro nel Sol levante le donne sono gia’ diventate protagoniste in un settore: il vino.

Una volta, lo erano solo di riflesso, nel senso che l’uomo ordinava vino per cercare di fare bella figura.

Ora sono loro a guidare la dinamica dei consumi nel senso piu’ vero e nobile, in esperienza e competenza.

Un trend suggellato dall’ultima Jet Cup, manifestazione giunta alla nona edizione che incorona il migliore sommelier giapponese di vini italiani.

L’edizione di quest’anno e’ stata vinta da Miki Wakahara, bravissima a indovinare vitigni, annate e cantine e a consigliare i migliori abbinamenti con i cibi.

Ha prevalso sui rivali (dopo selezioni in tutto il Paese tra 138 concorrenti) nella finale svoltasi all’Istituto Italiano di cultura di Tokyo, Leggi il resto di questo articolo »

Il Timorasso entra nella top ten dei migliori vini secondo Bibenda

A 28 anni dal primo raccolto di Timorasso vinificato in purezza, nella sua azienda di Monleale, sulle colline tortonesi, Walter Massa – che a quel vitigno ha ridato vita, speranza e identità – oggi può aggiungere nel suo palmares anche il prezioso riconoscimento di Bibenda 2016, la guida della Fondazione italiana sommelier, che premia i vini «dell’anima, della mente e del cuore».

Il Derthona Timorasso Sterpi 2013 è nella top ten delle migliori etichette (l’unica altra bottiglia piemontese è quella del Barbaresco Asili 2012 di Ceretto), su 25 mila vini assaggiati. Una vittoria di Massa, e quindi del tortonese.

Perché il «re del Timorasso» Leggi il resto di questo articolo »

L’Italia è il primo produttore di vino mondiale

L’Italia è il primo produttore di vino mondiale

L’Italia supera la Francia e diventa il primo produttore mondiale di vino con un quantitativo di produzione stimato a 48,9 milioni di ettolitri.

Si tratta di quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati della Commissione Europea che attesta un calo dell’1% dei raccolti in Francia, dove la produzione si dovrebbe fermare a 46,6 milioni di ettolitri.
 
Dunque l’Italia è al primo posto tra i produttori di vino del mondo. Leggi il resto di questo articolo »

Sul vino leggi troppo permissive

Pordenonelegge è anche enologia, viaggio tra vigneti e cantine fino alla tavola. E se di vino si parla, impossibile non toccare la vicenda mediatica e giudiziaria che sta tenendo con il fiato sospeso il settore vitivinicolo regionale e non solo.

A prendere quindi la parola sull’ormai “caso Sauvignon” Fabio Rizzari, critico enologo della Guida ai vini d’Italia dell’Espresso e blogger: «Credo che sia da ritenersi grave, e quindi da condannare, il caso di un produttore che si arricchisca con pratiche illegali alle spalle dei colleghi che seguono le regole e devono quindi confrontarsi con il mercato in maniera meno furbesca». Leggi il resto di questo articolo »

Nasce primo Barbera appassimento e conquista Norvegia

La prima Barbera Appassimento, lanciata sul mercato a inizio settembre, ha già conquistato la Norvegia.

Nel Paese di Babbo Natale, infatti, sono già state prenotate 100mila bottiglie della prima edizione in assoluto di questo vino, prodotto dalla cantina Ricossa Antica Casa.

Un successo annunciato che arriva dopo la recente approvazione del disciplinare in cui viene dato il via libera all’utilizzo di tecniche di appassimento delle uve Barbera dalla vendemmia 2014 in poi.

La cantina Ricossa Antica Casa, infatti, ha colto al volo questa sfida: gli enologi e gli agronomi dell’azienda hanno iniziato da subito a lavorare al perfezionamento di questo nuovo vino, nonostante l’annata 2014 non presentasse tutte le caratteristiche idonee a questo tipo di lavorazione.

Risultato: la Barbera Appassimento Piemonte Doc di Ricossa Antica Casa è il primo vino con denominazione appassimento prodotto in Piemonte. Leggi il resto di questo articolo »