Eventi
Asti: si presenta il progetto “Vino e Cultura”
Lunedì alle 18 sarà presentato alle commissioni consigliari congiunte Urbanistica, Turismo e Cultura il progetto “Vino e Cultura” che il Comune sta predisponendo per ottenere dalla Regione Piemonte il finanziamento denominato “Agenda Urbana”: la nuova edizione del famoso PISU appena concluso nella zona ovest della Città.
“E’ la più importante forma di finanziamento di cui Asti disporrà tra il 2017 e il 2020, parecchi milioni di euro, quindi non si deve sbagliare la scelta” spiega il sindaco Fabrizio Brignolo che precisa: “come già è avvenuto per il vecchio Pisu, non si tratta di fondi che devono essere vinti con un bando, quindi è sicura la loro destinazione ad Asti”.
Il progetto Vino e Cultura, elaborato anche tramite nove tavoli di lavoro realizzati con Enti, associazioni e operatori della città, ha come obbiettivo quello di potenziare la vocazione turistica dei Asti nel nome del prodotto simbolo di questa terra.
Al centro del progetto il trasferimento dell’ATL in municipio per accogliere i turisti nel salotto della Città, la realizzazione del Palazzo del Vino a Palazzo Ottolenghi e la creazione di un’enoteca: “su quest’ultimo punto potremmo anticipare l’arrivo dei fondi di Agenda Urbana, partendo subito nei locali già disponibili in Città e da poco restaurati” precisa Brignolo.
www.gazzettadasti.it – 02/07/2016
Delegazione cinese in visita a Cori
Una delegazione cinese di 12 persone ha fatto visita venerdì mattina prima alla Cantina ed Agriturismo Cincinnato e poi all’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti.
La rappresentanza era formata da 4 dirigenti del China Economic Cooperation Centre (CECC), struttura del Dipartimento Esteri del PCC che si occupa di cooperazione internazionale e facilitazione degli scambi commerciali e 5 funzionari pubblici di Taicang, città di 500mila abitanti nella provincia del Jiangsu, sulle sponde del Fiume Azzurro, vicina a Shangai.
Con loro anche l’addetta dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese e 3 imprenditori di due importanti società, Country Garden Group e Taicang Jinxinsheng Trade Limited Company.
La prima è artefice della modernizzazione urbanistica ecosostenibile di molte città cinesi, Leggi il resto di questo articolo »
La nuova vita del vino d’antan vietato dal Duce
Vietato dal Duce, ha resistito all’estinzione grazie alla regola non scritta tipicamente italiana del «fatta la legge, trovato l’inganno» e oggi è diventato un esempio di «archeologia vinicola».
È il vitigno conosciuto come «Bacò», incrocio fra Vitis Vinifera e Vitis Riparia e che in tutto il nord Italia fu uno dei vini più in voga a inizio secolo ma che conobbe la sua «damnatio memoriae» durante il regime fascista quando nel 1936, per legge, venne vietata la coltivazione di molti vitigni ibridi, importati nei primi anni dell’800 dall’America per cercare di sostituire quelli autoctoni, devastati dalla filossera a sua volta (ironia della sorte) arrivata dal nuovo continente grazie allo sviluppo delle navi a vapore che accorciarono i tempi della traversata transoceanica permettendo alla malattia di diffondersi in Europa.
La legge fascista fu applicata in modo blando Leggi il resto di questo articolo »
In alto i calici con il Chiaretto del Garda
Il trend del “bere rosa” rappresenta ormai una passione in forte crescita tra i winelovers di tutto il mondo: e per gli appassionati di vini rosati l’appuntamento da non perdere è a Moniga del Garda, sulla riviera bresciana del più grande lago d’Italia, dove dal 10 al 12 giugno è in programma la nona edizione di “Italia in Rosa” la prima e più conosciuta manifestazione dedicata ai chiaretti del Garda e ai rosé di tutta Italia ma anche esteri.
La zona è quella della Valtènesi, un piccolo angolo paradiso che dal punto di vista climatico rappresenta l’ultimo avamposto di Mediterraneo nel cuore del nord-Europa: siamo nel luogo più a nord del mondo dove crescono ancor oggi rigogliosi agrumi, capperi, dove vengono coltivati vite ed olivo, in un’area estesa da sud ad ovest tra le due “capitali” del turismo Desenzano a Salò, nel cuore dell’anfiteatro morenico gardesano. Leggi il resto di questo articolo »
Un museo del vino da fare invidia a Disney
Inaugurato oggi a Bordeaux un parco a tema dove scoprire storia, sapori e segreti.
Anche questo è marketing: un parco capace di fare invidia addirittura a Disney.
Dedicato questa volta ai grandi: che alla Cité du Vin, Bordeaux, potranno conoscere tutti i segreti del vino francese.
Venti sezioni a tema, mostre sulla storia e la cultura del buon bere; un auditorium da 250 posti per le scuole, proiezioni e degustazioni dentro a un edificio alto dieci piani: inaugurato oggi, il parco è pronto per accogliere appassionati e curiosi.
Al posto delle montagne russe, un bel viaggio virtuale in barca: durante il quale trasformarsi in un mercante di vino del passato che girava il mondo per piazzare i suoi prodotti.
Venti euro il prezzo del biglietto d’ingresso, circa 22 franchi.
www.tio.ch – 01/06/2016
Riapre la cantina del monastero dove le suore enologhe facevano il vino per la messa
Avevano due etichette, «Clemen’s» e «Rosaly’s», che prendevano il nome dai due fondatori della loro congregazione, le Figlie di San Giuseppe.
Il sacerdote Clemente Marchisio, proclamato beato, e suor Rosalia Sismonda. Fu proprio don Marchiso a coltivare la vocazione del vino da messa, dopo un colloquio a Roma con Papa Leone XIII.
Da allora, le suorine del vino bianco hanno portato avanti per oltre un secolo l’attività vinicola con una dedizione e una professionalità pari solo alla loro fede.
La regola era una sola: «Vinum debet esse naturale de gemine vite et non corruptum».
Così recita il canone 924 del codice di Diritto Canonico che fissa le regole per la produzione del vino da messa, uno dei simboli più affascinanti e complessi di tutta la celebrazione eucaristica.
A guidare il processo era la Madre Superiora, coadiuvata dalle consorelle e da un enologo Leggi il resto di questo articolo »
Vino dei detenuti a Pianosa, incontro in Regione con Frescobaldi
Prende forma il progetto del vino dei detenuti, con l’azienda leader del settore Frescobaldi intenzionata a investire sui terreni dell’isola di Pianosa, fino agli anni Novanta carcere di massima sicurezza e da tempo gioiello del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano.
Il garante dei detenuti Corleone conferma l’indiscrezione riportata dal Tirreno mesi fa: in ballo c’è un nuovo progetto enologico dopo il vino dei detenuti di Gorgona
Giovedì 12 in Regione si è tenuto un vertice dedicato al progetto dell’azienda vinicola. A renderlo noto è il consigliere regionale Gianni Anselmi, che ha scritto un post du Fb sull’argomento.
Con Anselmi presenti l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi, il sindaco di Campo Lorenzo Lambardi, il direttore del carcere di Porto Azzurro Francesco D’Anselmo.
I rappresentanti delle istituzioni hanno incontrato nell’ufficio di Anselmi Lamberto Frescobaldi, presidente della Marchesi de’ Frescobaldi, azienda storica del vino in Toscana.
“L’idea è impiantare vigne a Pianosa per fare vino impiegando detenuti nella produzione – ha spiegato Gianni Anselmi – un progetto che può fondere identità, qualità, prestigio e valore sociale e che può essere un tassello nobile nel rilancio sostenibile di una gemma preziosa del nostro Arcipelago”.
iltirreno.gelocal.it – 13/05/2016
Vegano, leggero, etico È il vino che berremo
Edizione n°50 ricchissima. Tanto “bio” La gradazione alcolica tende a calare.
E arriva il tappo di sughero che si svita
Se la vita comincia a cinquant’anni il Vinitaly nasce domani.
Quando a Verona il presidente della Repubblica Sergio Mattarella taglierà il nastro dell’edizione numero 50 della più importante manifestazione vinicola italiana e una delle più importanti al mondo.
La prima edizione fu celebrata sotto forma di congresso nel settembre 1967 al Palazzo della Gran Guardia di Verona.
Il nome Vinitaly non c’era ancora (arriverà nel 1971) e nemmeno gli espositori (arriveranno nel 1969): si parlava di Giornate del vino italiano e si iniziò a ragionare su come far diventare grande quello che allora era solo un alimento liquido apportatore di calorie ma non di emozioni. Leggi il resto di questo articolo »
Qualità e purezza per la nuova “Bonarda dei produttori”
Uno dei vini che hanno fatto la storia dell’enologia lombarda torna a rivivere nella sua forma più autentica e genuina grazie all’iniziativa di un gruppo di produttori dell’Oltrepò Pavese.
Diciannove aziende agricole che appartengono al Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, hanno deciso di realizzare una Bonarda tecnicamente “perfetta”, frizzante, intensa e allegra come quella di una volta.
Da qui il Progetto Bonarda dei Produttori che vuole rappresentare un’alternativa di pregio a quella dell’Oltrepò Pavese, protagonista di una forte svalutazione, complici dinamiche di mercato che hanno puntato su grandi quantità (quasi 20 milioni di bottiglie all’anno) e prezzi bassi, a discapito della qualità.
Basti pensare che negli anni ‘70 e ‘80 la parola “Bonarda” era in primo piano sulle etichette, mentre oggi addirittura scompare, “coperta” da nomi di fantasia. Leggi il resto di questo articolo »
Rari, preziosi, unici: i vini estremi
In un mercato del cibo e delle bevande sempre più globalizzato, e dove ogni prodotto sembra essere vincente quando permette di emulare e omologarsi, c’è ancora chi, per fortuna, marcia in controtendenza.
E il lavoro di pochi coraggiosi permette di ritrovare un’identità a piccole terre, minuscoli angoli di quiete che si mantengono intatti proprio grazie alla loro conformazione: zone isolate, difficilmente raggiungibili dai mezzi di trasporto, con climi duri, fredde oppure caldissime, battute dal vento.
Ed è proprio qui che hanno origine i Vini Estremi: poche bottiglie, se le paragoniamo alla produzione immensa di molti altri vini, ben più noti, ma che racchiudono un nettare prezioso e diventano simbolo della fatica e della tenacia dell’uomo, e del miracolo che queste possono compiere quando incontrano la forza straordinaria della natura.
I Vini Estremi sono stati riuniti sotto un marchio dall’azienda trentina Proposta Vini, che ha scelto di promuoverli e distribuirli facendo conoscere la storia che si nasconde dietro ogni singolo bicchiere.
Vini ‘eroici’, come vengono definiti, frutto di fatica e di determinazione. Leggi il resto di questo articolo »