Degustazioni

Dopo quella del vino, ecco anche la fontana della birra

Dopo quella del vino, ecco anche la fontana della birra

La fontana del vino è conosciuta ormai dai tempo.

E’ quella delle “Cantine di Irache“, costruita in pietra nel 1991, e situata nella città di Estella, lungo il “Cammino di Santiago de Compostela“.

Si tratta di un punto di ristoro che offre la possibilità al pellegrino di scegliere se bere acqua o vino, gratuitamente.

Ma non tutti sanno che ora è arrivata anche la fontana della birra, dalla quale poter attingere bionde, rosse, doppio molto, lager, pils o qualunque altro tipo dell’amatissima bevanda si preferisca.

Si trova in Slovenia, con precisione a Zalec, un centro agricolo specializzato nella produzione del luppolo.

La cittadina è così dedita alla produzione di birra che nel simbolo comunale c’è proprio il luppolo verde.

Ora, l’amministrazione ha deciso di incentivare il turismo alquanto carente, dando vita alla prima fontana di birra d’Europa.

La fontana è ancora in costruzione, e i lavori prevedono una spesa di 170 mila euro, tanto che una parte della giunta si è mostrata contraria a sborsare tale somma.

Ma gli introiti, sperano gli ideatori, potranno ripagare le uscite, dato che chi vorrà accedervi dovrà pagare 6 euro, prezzo nel quale sono compresi tre boccali di birra.

www.meteoweb.eu – 23/02/2016

Addio “binge drinking”, nelle terre del vino piemontesi i ventenni bevono meno alcol

Nelle zone dove il vino si produce, anche i ventenni imparano a snobbare il “binge drinking”, l’abbuffata alcolica tanto in voga in città, e si gustano il vino con gli amici e in famiglia senza sviluppare una dipendenza o abituarsi a bere fuori pasto.

Una ricerca che ci racconta come l’alcol può diventare ed è forse già diventata “esperienza culturale” rivela che nelle aree ad alta densità vitivinicola si muore meno per alcol e il numero dei ricoveri per patologie correlate al consumo è più basso.

Per i giovani il vantaggio appare più marcato: fra i 18 e i 34 anni, mentre il dato generale piemontese dice che nel 51 per cento dei casi i giovani hanno avuto almeno un comportamento a rischio negli ultimi trenta giorni (binge drinking consumo abituale elevato e consumo fuori pasto), nelle zone caratterizzate da produzioni vitivinivole il numero cala al 37 per cento. Leggi il resto di questo articolo »

D-VINE, per degustare il vino in modo nuovo

Anfora, botte, bottiglia e adesso dispenser automatico.

Il futuro del vino sarà fatto di “capsule” ed erogatori atumatizzati?

Per un gruppo di tre ingegneri francesi sì e ci credono così tanto da creare una nuova società e sviluppare il D-Vine.

Si tratta di un sistema per erogare un singolo bicchiere di vino alla volta, scelto da un catalogo di vini selezionati.

Il sistema D-Vine è composto da due parti: la macchina erogatrice e i flaconi da 10 centilitri di vino.

Il funzionamento è molto semplice. Su ogni flacone c’è un chip contenente le informazioni necessarie al corretto servizio del vino: temperatura e ossigenazione. Leggi il resto di questo articolo »

Di che annata è la bistecca? Il manzo vintage da 3mila euro «millesimato» come il vino

Di che annata è la bistecca? La domanda suona inquietante ma in questo caso nessuno sta mettendo in dubbio la bontà della carne.

Nè il blasone del ristorante che la sta servendo.

Anzi. Un giovane allevatore e macellaio francese, Alexandre Polmard, utilizza infatti un rivoluzionario sistema per «ibernare» le sue carni, che porta a meno 43 gradi e poi investe con un soffio di aria fredda sparata a 120 km all’ora.

Questo fa sì che, sostiene Polmard, la bistecca non solo non perda qualità e sapore ma addirittura diventi un’esperienza culinaria unica.

Tanto che la sua carne «vintage», prenotata con mesi di anticipo dai migliori ristoranti del mondo può arrivare a costare due-tremila euro: è il caso, per esempio, di una Blonde Aquitania (la razza del bovino) del 2000, «quotata» fino a 3mila euro.
Gli animali in questione finiscono male ma vivono bene: sono allevati all’aria aperta, nella tenuta di famiglia nel Nord Est della Francia, con un trattamento che Polmard definisce «a cinque stelle». Leggi il resto di questo articolo »

Giappone & vino: donne protagoniste

Se c’e’ chi dubita sull’efficacia della “Womenomics” proclamata dal governo giapponese, di sicuro nel Sol levante le donne sono gia’ diventate protagoniste in un settore: il vino.

Una volta, lo erano solo di riflesso, nel senso che l’uomo ordinava vino per cercare di fare bella figura.

Ora sono loro a guidare la dinamica dei consumi nel senso piu’ vero e nobile, in esperienza e competenza.

Un trend suggellato dall’ultima Jet Cup, manifestazione giunta alla nona edizione che incorona il migliore sommelier giapponese di vini italiani.

L’edizione di quest’anno e’ stata vinta da Miki Wakahara, bravissima a indovinare vitigni, annate e cantine e a consigliare i migliori abbinamenti con i cibi.

Ha prevalso sui rivali (dopo selezioni in tutto il Paese tra 138 concorrenti) nella finale svoltasi all’Istituto Italiano di cultura di Tokyo, Leggi il resto di questo articolo »

Charb in Paradiso con un calice di vino (senza bollicine)

Ignoravo che Charb, l’autore satirico ucciso dai coranisti nell’assalto alla redazione di Charlie Hebdo, oltre che un critico della religione fosse un sagace critico enologico.

Lo scopro leggendo “Ridete, per Dio” (Piemme). Charb si avvide che gli champagnisti sono non meno ottusi dei coranisti, sebbene ovviamente molto meno pericolosi, e dedicò un capitolo del libro ai cultori del “piscio aspro e frizzante”, per la gioia di noi detrattori: “Anche chi non beve mai nulla di alcolico è stato costretto ad avvicinare le labbra a una coppa. Se rifiuti di adempiere al rito, il maestro cerimoniere ti dirà che se non ti è mai piaciuto è solo perché non era del migliore.

E così, convinto che questa volta avrai la fortuna di assaggiare un nettare delizioso, ficchi le labbra in quel maledetto bicchiere… Puah! E’ una schifezza immonda”.

Infine scrisse una frase degna dei maestri che mi hanno insegnato a fuggire lo champagne non in quanto vino troppo aristocratico bensì, al contrario, in quanto vino troppo plebeo, e sto parlando di Kingsley Amis, Gianni Brera, Alexandre Dumas, Mario Soldati: “Gli insulsi e i mediocri credono di poter compensare la loro assoluta mancanza di senso della festa con un po’ di vinaccio con le bollicine”.

Charb oggi si trova nel paradiso dei martiri della libertà: prego che vi possa liberamente bere molto vino bianco. Fermo.

www.ilfoglio.it – 29/10/2015

Alla scoperta del vino Enantio, prodotto da viti di 150 anni

Nella valle tra l’Adige e il Monte Baldo, cresce un vigneto straordinario, l’Enantio.
A custodire questo prezioso dono della natura la famiglia Fugatti che oltre 50 anni fa ha fondato la Cantina Roeno.

Cristina che insieme ai fratelli Roberta e Giuseppe ha preso in mano le redini della azienda, segue la coltivazione della vite e la produzione del vino.

“Questo è il vigneto di Enantio. Ha una particolarità, è un vigneto storico dove tutte viti sono a piede franco prefillossera, perciò viti che hanno più di 150 anni”. Leggi il resto di questo articolo »

Sake, questo sconosciuto

È ancora fresco e doloroso il ricordo del tempo in cui si credeva che il Sake fosse un distillato prodotto usando la fermentazione del riso.

A dire il vero molti lo credono ancora, ma sono chiaramente in errore. Il Sake è un fermentato di riso che trova in Giappone terra di elezione, di tradizione e di quotidianità di beva.

Notizie riportano però che negli ultimi cinque anni si è creata un po’ di disaffezione e il tentativo di riaffermare – quando non di rivalutare – l’immagine si gioca tra l’altro con l’uso delle vecchie e tradizionali specie di riso (come un autoctono) e un’attenzione più puntuale verso i piccoli (artigiani) produttori.

C’è Sake e Sake, così come c’è Vino e Vino. Leggi il resto di questo articolo »

Il primo cioccolato al mondo affinato in barrique!

I primi temporali sono arrivati, le temperature sono calate e la voglia di cioccolato è tornata. E perché non dare il via alla stagione autunnale con un cioccolato esclusivo e mai visto prima? Il mastro cioccolatiere Simone Sabaini – ideatore e fondatore della rinomata azienda Sabadì – ci ha lavorato per un anno e ora finalmente ha dato vita al primo cioccolato al mondo affinato in barrique!

Innanzitutto bisogna sapere che, visto che siamo in Sicilia, stiamo parlando di cioccolato di Modica, quindi molto diverso dalla classica tavoletta di cioccolato a cui siamo abituati. Parliamo di un prodotto tutto italiano, o meglio 100% siciliano, che viene lavorato senza l’aggiunta di burro di cacao e viene lavorato solo “a freddo”: significa che non raggiunge mai una temperatura superiore ai 42°C., e ciò permette ai cristalli di zucchero di incorporarsi senza sciogliersi, dando così quella tipica sabbiosità alla tavoletta di cioccolato siciliana, che si ama o si odia.

Questo prodotto unico e dalle antiche origini, Leggi il resto di questo articolo »

Quante calorie ha il vino: una tabella completa

Chi ama bere dell’ottimo vino non dovrebbe mai dimenticare che anche questa prezioso e gustoso nettare (a seconda dei gusti, ovviamente) contiene un quantitativo più o meno importante di calorie.

Chi ama bere del vino sa che esso può essere accompagnato a qualsiasi pasto e a qualsiasi cibo, che vi sono vini in grado di sposarsi con ciascun aroma e sapore, accontentando tutti i gusti, dai più raffinati a quelli meno esigenti.

Bere il vino con moderazione sembra faccia addirittura bene alla salute Leggi il resto di questo articolo »