La sangria, un’astuzia marinara oggi simbolo della Spagna

La sangria è una ricetta che nasce originariamente da un escamotage dei marinai per evitare la proibizione di consumo di alcolici nelle Antille. Questo trucchetto, narrato in Spagna e Portogallo, si tradusse con l’invenzione di una nuova bevanda fra i contadini.

Questa bevanda è oggi un simbolo della Spagna, come la pizza lo è per l’Italia. Non c’è festa che si rispetti nella penisola ibericsangriaa, che non abbia fra i cocktail la sangria.

La Sangria è una bevanda classica della tradizione spagnola. Essa si può prendere in ogni ristorante, bar e supermercato della Spagna. Questa bevanda è l’icona del party spagnolo e dell’estate, che in Spagna è davvero caliente e richiede qualcosa di davvero rinfrescante.

La ricetta della sangria originale tradizionale è una miscela di vino, di soda o succo di frutta, frutta a pezzi, zucchero e diversi tipi di liquori. Le varietà della ricetta sono proporzionali alla sua diffusione, ogni città, ogni regione ha la sua ricetta. Le alternative più bizzarre, anche in Italia sono oggi tantissime: c’è la sangria bianca ferma, frizzante, analcolica, con la birra e chi più ne ha, più ne metta.

Oggi la sangria rappresenta un simbolo indelebile e mondiale della Spagna, del suo clima caliente, dell’euforia e delle feste allegre a suon di nacchere. Se in Italia si sa, il “vino rosso fa buon sangue”, in Spagna si è aggiunto “la sangria la hace espectacular” (la sangria lo fa eccezionale).

Il termine “sangria” deriva proprio dal termine “sangre”, cioè “sangue”, nome attribuitegli per la sua colorazione rosso vivo della ricetta della sangria originale.

La sangria sembra risalire al Settecento, alla cultura contadina e marinara. In quel periodo, nelle Antille era proibito per i marinai bere alcolici. Alcuni appartenenti alla categoria che vi attraccarono, non volendo però rinunciare a farsi un bicchierino, trovarono un interessante escamotage.

Essi per aggirare questa regola, mascherarono il rum spagnolo, che erano soliti consumare, con miele, spezie e pezzi di frutta. Le autorità delle Antille non riconobbero la bevanda, scambiandola per un semplice e innocente succo di frutta.

Questa astuta ricetta si tradusse, nell’Ottocento come una ricetta tipica fra i contadini spagnoli e portoghese, in un cocktail a base di vino rosso. Per realizzare questa interessante bevanda, essi utilizzarono quello che gli offriva la terra: al miele, al rum e alle spezie, si sostituirono vino, mele, pesche e agrumi.

Ogni spagnolo ovviamente oggi sostiene di avere la ricetta migliore, quella originale è molto particolare. Alla base comunque c’è sempre il “vino tinto”, quindi il rosso corposo prodotto di solito nella zona denominanta Rioja.

Anche la frutta non è sempre la stessa, è una bevanda contadina, quindi la cosa più logica è utilizzare la frutta di stagione, come facevano anticamente. In Italia, si utilizzano pesche, mele, kiwi, frutti di bosco o, in inverno, melograno, ananas.

Quello che non cambia anche è il dovuto riposo che si deve lasciare alla bevanda. Essa secondo indicazioni della ricetta originale, va fatta un giorno prima. La frutta deve macerare nel vino e insaporirlo per bene.

La sangria è una bevanda oggi nota in tutto il mondo e apprezzata per il sapore dolce ed il gusto rinfrescante, un vero e proprio simbolo iberico agli occhi di tutti.

www.newtuscia.it – 27/06/2017

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